La conferenza capigruppo del consiglio comunale di Imperia ha fissato per il prossimo 15 marzo una seduta monotematica sul passaggio a Rivieracqua la gestione del servizio idrico integrato. A chiederlo è stato il capogruppo di “Azione Civica” Paolo Montesano a seguito delle polemiche e dell’altolà del sindaco Capacci all’amministratore della società Gabriele Saldo sulla capacità economica di gestire il servizio. Al centro del dibattito c’è il destino dell’Amat, partecipata del Comune di Imperia al 51%, e dei suoi 50 dipendenti.
“Rivieracqua – scrisse Montesano nella sua nota – deve necessariamente dimostrare in concreto la propria capacità finanziaria in grado di assicurare una gestione dell’intero sistema.
Un monitoraggio delle tariffe, che verranno quadruplicate, non è dato trascurabile, come lo è anche il fatto che Rivieracqua non sia soggetto solvente. Questo elemento mette a rischio il futuro dei dipendenti di Amat: l’azienda non sarà in grado di corrispondere gli stipendi con tutte le conseguenze del caso. Una evidente mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori, una totale assenza di trasparenza nella gestione di un bene pubblico e prezioso come l’acqua, contraddistinte da una condotta politica degna della prima Repubblica.
Dati allarmanti che spostano ancora il focus su Amat, Azienda che ha nei propri dipendenti personale preparato, in grado di assicurare un servizio di eccellenza, dote dimostrata continuando a lavorare senza creare disagi ed evitando polemiche. Per questo consideriamo primaria la presentazione, entro breve tempo, di un business plan da parte di Rivieracqua che dimostri adeguata forza economica atta a scongiurare scenari dai risvolti sconcertanti, perché Amat è una vera élite nel settore, grazie alla costante preparazione specifica dei suoi dipendenti. Una doppia salvaguardia è quindi necessaria, sia sotto l’aspetto della tutela del posto di lavoro, sia sotto il profilo della professionalità trasferibile al nuovo gestore”.