23 Dicembre 2024 17:22

23 Dicembre 2024 17:22

DIANO MARINA. INCHIESTA VOTO DI SCAMBIO. IL PM: “PROCESSATE IL SINDACO CHIAPPORI E TUTTI GLI INDAGATI”/L’UDIENZA PRELIMINARE

In breve: Nel corso dell'udienza, durata circa un'ora, presso il Tribunale di Imperia, i legali della difesa hanno chiesto per i loro assistiti il "non luogo a procedere". Il motivo? "Non ci sono le prove a sostegno dell'accusa".

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“Processate il Sindaco Chiappori e tutti gli indagati”. Così il PM Alessandro Bogliolo al termine della sua requisitoria nell’ambito dell’udienza preliminare relativa all’inchiesta che vede indagati con l’accusa di voto di scambio “light” il sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori, il suo vice Cristiano Za Garibaldi, l’assessore allo sport Francesco Bregolin, l’ex assessore Bruno Manitta (oggi consigliere comunale), l’amministratore unico della G.M. S.p.A. Domenico Surace, Giovanni Surace (padre di Domenico, ndr) e Giovanni Sciglitano (commerciante ambulante).

Nel corso dell’udienza, durata circa un’ora, presso il Tribunale di Imperia, davanti al Giudice Massimiliano Botti, i legali della difesa hanno chiesto per i loro assistiti il “non luogo a procedere”. Il motivo? “Non ci sono le prove a sostegno dell’accusa”.

I legali hanno anche presentato due eccezioni, la prima relativa all’utilizzo delle intercettazioni ambientali, non previste secondo la difesa per un reato come la corruzione elettorale, la seconda di natura procedurale. Secondo i legali, infatti, il reato di corruzione elettorale non prevede l’udienza elettorale, ma la citazione a giudizio, per cui gli avvocati hanno chiesto al giudice che gli atti vengano riconsegnati al PM.

L’udienza è stata rinviata al prossimo 30 marzo per le repliche.

L’inchiesta per corruzione elettorale, nata dal fascicolo trasmesso dalla DDA (Divisione Distrettuale Antimafia) di Genova che ha escluso collusioni tra l’amministrazione e la criminalità organizzata (QUI), mira a verificare se la nomina di Surace ad amministratore unico della G.M. S.p.A. sia o meno frutto di una sorta di promessa pre-elettorale fatta dal sindaco Chiappori in cambio dell’appoggio elettorale dello stesso Surace. Inoltre, agli indagati vengono contestati anche altri episodi considerati dall’accusa favori in cambio di voti.

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