24 Dicembre 2024 19:01

24 Dicembre 2024 19:01

IMPERIA. BIODIGESTORE DI COLLI. SERVALLI (IBC) AI CONSIGLIERI DI “IMPERIA CAMBIA”:”LA STRADA È IL GESTORE PUBBLICO” / LA PROPOSTA

In breve: Senza un braccio operativo pubblico in grado di realizzare gli obbiettivi indicati dalla strategia Rifiuti Zero, difficilmente il Comune riuscirà a perseguire quanto contenuto nella delibera approvata nel corso dell'ultimo Consiglio.

servalli re riccò

“Ho letto con soddisfazione, – scrive Mauro Servalli consigliere comunale di Imperia Bene Comune –  anche se condita da un pizzico di amarezza, l’intervista rilasciata a Imperiapost dai Consiglieri di Imperia Cambia in merito alla pratica “Rifiuti Zero” e all’impianto di Colli.

Soddisfazione perché uno dei gruppi che compongono la maggioranza è arrivato, anche se con un percorso diverso e con differenti motivazioni, alla stessa conclusione di contrarietà all’impianto di Colli già espressa da Imperia bene comune. Il pizzico di amarezza, invece, è dovuto al fatto che tali conclusioni siano arrivate solo dopo il voto in Consiglio Comunale sul biodigestore, approvato con i soli voti contrari del gruppo Imperia Bene Comune e una parte del Movimento 5 stelle. Poiché sono convinto, però, che la partita sull’impianto di Colli non sia ancora chiusa (la Provincia dovrà pronunciarsi circa la pubblica utilità dell’opera, una valutazione eminentemente politica), credo che ogni contributo in arrivo alla “causa” sia estremamente positivo.

Mi sembra, però, che tra le motivazioni espresse nel corso della conferenza stampa dai Consiglieri di Imperia Cambia manchi quella che è stata determinante per la nostra decisione e che è peraltro l’osservazione principale portata dalla Commissione Parlamentare d’inchiesta: la necessità, cioè, di superare il continuo affidamento ad una gestione privata dei servizi riguardanti lo smaltimento dei rifiuti, in particolare in una situazione di semi-monopolio come quella presente nel nostro territorio. Le problematiche più tecniche derivano tutte dalla necessità di progettare un’opera economicamente appetibile al soggetto privato che presenta il project financing. Da una posizione di estrema debolezza, quindi, consegneremo per i prossimi vent’anni le sorti dello smaltimento e, in ultima analisi, dell’intero ciclo dei rifiuti alle esigenze economiche di un soggetto privato, invece che a quelle di un processo ambientalmente sostenibile. Il che, ovviamente, tenderà ad annullare qualsiasi spinta virtuosa che dovesse nel frattempo affermarsi nella nostra Provincia.

Il tema della gestione privata del ciclo dei rifiuti non riguarda, però, solamente l’aspetto dello smaltimento. Il Comune di Imperia dovrà infatti a breve decidere il futuro del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti e, in particolare, se affidarlo in house ad una società pubblica o a una ditta privata tramite un capitolato d’appalto. Proprio per questo motivo Imperia bene comune ha presentato una mozione in cui chiede di costituire una società pubblica a cui affidare il servizio (come peraltro ha fatto Sanremo) e l’adozione di un sistema di raccolta “porta a porta spinto”.

Non voglio ora soffermarmi sulle numerose motivazioni a sostegno di queste scelte, su cui sono già intervenuto pubblicamente e sulle quali torneremo ancora, quanto piuttosto sottolineare l’importanza strategica della scelta cui siamo di fronte. Per questo mi permetto di invitare pubblicamente tutti i Consiglieri Comunali, ed in particolare i colleghi di Imperia Cambia che sembrano aver sviluppato una sensibilità particolare su queste tematiche, a valutare “laicamente” e con attenzione la proposta di Imperia bene comune.

Senza un braccio operativo pubblico in grado di realizzare gli obbiettivi indicati dalla strategia Rifiuti Zero, difficilmente il Comune riuscirà a perseguire quanto contenuto nella delibera approvata nel corso dell’ultimo Consiglio. Siamo di nuovo di fronte a un bivio: la speranza è che, questa volta, si riesca ad imboccare la strada giusta”.

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