“I recenti sviluppi della questione TRADECO – scrive il capogruppo de “La Svolta” Alessandro Casano – certo meritano qualche considerazione. Lo stato di pulizia della città non è ottimale e questo è sotto gli occhi di tutti. Nei giorni di festa appena trascorsi abbiamo visto più o meno da tutte le parti cassonetti ricolmi e strade sporche. Non credo sia passata inosservata la carcassa di un topo che è rimasta sul bordo di via Siffredi per oltre dieci giorni restituendo alla città un’immagine non certo delle migliori agli occhi di quei pochi turisti che ancora vengono.
La raccolta differenziata è ancora in fase embrionale e va rimarcato il fatto che a Imperia non è mai stato fatto nulla in questo senso.
La lentezza con cui vengono sostituiti i cassonetti fa sì che i cittadini ricevano istruzioni che poi non possono mettere in atto nel momento in cui conferiscono i rifiuti nei cassonetti. Infatti molti di questi ancora rispondono al precedente sistema e questo genera inevitabile confusione.
A fronte di ciò va dato atto che il cosiddetto ecomobile, del quale mi sono servito personalmente con soddisfazione, se utilizzato dai cittadini, potrebbe risolvere l’annoso problema dei rifiuti ingombranti abbandonati in modo incivile qua e là.
Pur sforzandosi di vedere i lati positivi ve ne sono altri di ben altro carattere che destano molte perplessità. Come già osservato, non si può comprendere per quale motivo l’incarico di DEC allo stimato ing. Barla venga affidato solo ora quando alcuni mesi fa si affermava che all’interno dell’Amministrazione Comunale non vi erano risorse umane con profilo adeguato a ricoprire tale incarico. Questo è un quesito al quale sarebbe interessante dare una risposta visto che tale scelta, o meglio non scelta, ha comportato una spesa non trascurabile per le casse comunali.
Se poi prendiamo in considerazione il capitolato d’appalto è evidente una certa ridondanza per quanto riguarda gli obblighi di impresa e da ciò deriva inevitabilmente un notevole aumento dei costi che vengono a loro volta ribaltati nella TARES, e quindi sulle spalle dei cittadini. Forse non è stato sottolineato abbastanza che gli aumenti esorbitanti delle tariffe TARES, con tutto ciò che ne è seguito, è strettamente legato ai costi del contratto TRADECO e relative inadempienze attuali e pregresse in un Comune storicamente disattento sul tema ecologico. Per esempio colpisce particolarmente l’obbligo derivante dal contratto per TRADECO di possedere mezzi con meno di quattro anni di vita da sostituire entro i 12 mesi successivi con mezzi nuovi di fabbrica!
E’ palese che questo obbligo pesa considerevolmente sui costi di impresa ed ha come conseguenza inevitabile una ricaduta notevole sulle tasche dei cittadini. Mi chiedo chi abbia potuto inventarsi una cosa del genere e con quale criterio. A chi importa se i mezzi della TRADECO hanno più o meno di quattro anni? L’importante è che questi mezzi rispondano ai normali criteri di efficienza e sicurezza già previsti da altre norme (collaudi, verifiche ecc.).
Con quale criterio è stato introdotto tale obbligo grazie al quale la TRADECO non ha potuto rilevare i mezzi di ECOIMPERIA? Nessuno sa che fine abbiano fatto, e, almeno in parte, erano in condizioni di efficienza. A chi giova tutto ciò? Perchè un mezzo che ha più di un anno di vita è meno valido o non idoneo?
A fronte di distorsioni come questa è impossibile non stupirsi se ad una gara d’appalto partecipa una sola ditta che vince con obblighi di capitolato che, se rispettati tutti, è probabile che generino una perdita piuttosto che un guadagno.
E’ palese che tutta questa vicenda ha un vizio di origine che ancora una volta andrà a ricadere sulle tasche dei cittadini che saranno gli unici a pagare per le scelte inadeguate della Politica e della mala-amministrazione”.