Non si placa la voglia di partecipare al dibattito dei lettori di ImperiaPost a seguito del blitz della Polizia Municipale, suggerito probabilmente da qualche amministratore, che ha portato alla raffica di multe comminate, domenica scorsa in piazza Consoli al Parasio. Il nostro lettore, Carlo Tallone, risponde alla lettera di un nostro lettore che ha criticato l’intervento del consigliere comunale di Fratelli D’Italia Alessandro Casano.
“Con riferimento all’articolo, firmato da nessuno, sulla recente razzia di multe alle auto parcheggiate in Piazza dei Consoli al Parasio, forse è necessario un minimo di chiarezza. E’ dato sapere, al nostro “assiduo lettore”, di che cosa egli stia parlando, mentre allude a “coloro che prepotentemente parcheggiano dove ritengono comodo”? Forse no. Se lo sapesse, infatti, conoscerebbe la realtà della Piazza dei Consoli che da sempre viene pacificamente ed ordinatamente occupata dalle autovetture in tutti gli spazi disponibili e ciò sempre concordemente tra i residenti, i quali, tutti, dispongono il proprio veicolo ora negli appositi stalli, ora al di fuori, a seconda dei posti liberi che di volta in volta vi trovano, ma sempre con ordine e senza pregiudizio per alcuno.
Non esistono, se non nella fantasia di qualcuno, anziani esasperati né automobilisti intrappolati nel caotico traffico di Piazza dei Consoli. Quindi, la citata prepotenza è solo frutto di fervida creatività, non certo di conoscenza. Sa, il nostro “assiduo lettore”, che cosa sia stato il progetto “Dal Parasio al Mare”? Sembra di no. Allora glielo diciamo. Esso, contrariamente a quanto egli sostiene, non ha previsto alcuna zona pedonale, almeno per il Parasio, ma una semplice riqualificazione del manto stradale estesa alla Via Parasio, Via Vecchie Carceri e parte di Via Vianelli; riqualificazione a seguito della quale il quartiere si è improvvisamente visto depauperato di circa ottanta posti auto, con la residua possibilità del solo transito (veicolare) per le suddette vie (Via Vianelli, solo l’ultimo tratto). Quindi, diversamente da quanto asserito dall’anonimo lettore, al Parasio non esistono zone pedonali istituite dal progetto in parola, né relativi finanziamenti pervenuti dall’Europa che, nello specifico, implichino per l’amministrazione un cogente obbligo a far rispettare la legge.
Quindi le multe appioppate dalla Polizia Municipale sembrano dettate da altre motivazioni, che si ignorano. Quanto poi alla zona a traffico limitato, vale la pena rammentare all’ “assiduo lettore” anonimo, che essa è frutto di precise istanze avanzate dai cittadini del quartiere molti anni prima che il progetto “Dal Parasio al Mare” fosse anche solo immaginato. I residenti, a seguito di riunioni, confronti ed incontri con le (varie) amministrazioni, richiesero ed ottennero forme di regolamentazione e limitazione del traffico veicolare, fino all’attuale ZTL. Tuttavia ciò fu possibile solo grazie all’operosità di aggregazioni sociali, quali il Circolo Parasio dapprima, il Comitato per la Tutela del Borgo Parasio (a suo tempo presieduto proprio dal Dr. Alessandro Casano) ed il Comitato per la viabilità al Parasio successivamente. L’attuale ZTL, dunque, non è un generoso dono di taluna o talaltra amministrazione, ma il precipitato dell’impegno di persone precise (tra cui segnatamente il Dr. Casano) che, diversamente da chi ora si limita ad anonimamente “apprezzare il silenzio e la quiete della ZTL”, si sono a lungo, laboriosamente e pazientemente attivate, esposte in prima persona (con nomi e cognomi), scrivendo comunicati stampa, organizzando riunioni, incontri, raccolte firme, stilando petizioni, acquistando pagine di quotidiani ed operando quant’altro necessario per il raggiungimento degli obbiettivi (non solo la ZTL) che quella “maggioranza silenziosa dei residenti” ha intensamente, lungamente e coraggiosamente perseguito, tutt’altro che in silenzio.
Quella stessa “maggioranza silenziosa dei residenti”, anzi ognuno di essi, ha, invero, alzato la voce ogni qualvolta prendeva parte alle riunioni, diffondeva volantini, raccoglieva firme, contribuiva con denaro personale, offriva disponibilità, apponeva la propria preziosa firma per sottoscrivere le numerose petizioni predisposte dai diversi comitati (di cui, secondo il nostro lettore, essa maggioranza farebbe invece a meno!) petizioni che poi gli stessi inoltravano al Comune, per giungere a quegli obbiettivi di ordine, pulizia, sicurezza, preservata bellezza e quiete che, lungi dal rappresentare sterili“eccessi di polemica interessata”, incarnavano precise esigenze concrete dei residenti stessi. Evidentemente non sono mancati effetti indesiderati, come l’avere regalato all’ignoto ignaro “assiduo lettore” quella quiete che oggi dice di apprezzare, tanto nel suo rassicurante anonimato, quanto nella sua mancanza di gratitudine verso chi, come il Dottor Alessandro Casano, ha grandemente e generosamente contribuito ad assicurargli. A proposito, poi, del presunto“atteggiamento omertoso di chi si lamenta che siano stati chiamati i Vigili”, forse gioverebbe al nostro “assiduo lettore”, ma anche scrittore, indugiare un tantino sull’assetto lessicale, se non altro per evitare evidenti contraddizioni; non sfugge, infatti, che il concetto di omertà, certamente estraneo a qualsiasi forma di aperta lamentela, pare allocarsi, invece, in un qualche rapporto di prossimità proprio rispetto a quello di anonimato, tanto caro al nostro “assiduo lettore”.