Ammonta a 168.403 euro la parcella omnicomprensiva (spese generali 15%, CPA 4%, IVA 22% e spese di trasferta) che il Comune di Imperia dovrà pagare all’avvocato romano Eutimio Monaco, relativamente all’opposizione ai 145 decreti ingiuntivi emessi dal Tribunale di Imperia, Sezione Esecuzioni Mobiliari, e contro il provvedimento di esecuzione di pignoramento presso terzi. Un battaglia legale che vede da una parte il Comune di Imperia convinto di non essere più tra i creditori della Tradeco e perciò anche dei lavoratori e dall’altra la Uil, oltre alle altre sigle sindacali, rappresentata dallo studio legale Sciortino di Sanremo che contesta il pagamento della parcella dell’avvocato Monaco prima dei loro compensi. Da ciò sono scaturiti i 145 decreti ingiuntivi nei confronti della Tradeco che i lavoratori sono determinati a riscuotere presse i comuni del comprensorio incluso quello di Imperia.
Decreti ingiuntivi che, lo ricordiamo, sono stati notificati dallo studio Legale Sciortino su richiesta del sindacato Uil per via del mancato pagamento ai lavoratori ex Tradeco di Tfr e tredicesime dopo la rescissione del contratto di appalto rifiuti che legava la Tradeco ai 34 Comuni del comprensorio imperiese, con il Comune di Imperia capofila.
Una spesa quella sostenuta dall’Ente che sarà spalmata su due annualità ma che il comune punta a farsi rimborsare dalla Tradeco. Nel dettaglio l’avvocato Monaco, già beneficiario di un compenso che supera i 240 mila euro (di cui solo poco più di 20 mila a carico del Comune) dovrà costituirsi in giudizio per circa 280 cause, circa 500 euro cadauna.
Lo studio Legale Sciortino, invece, non chiederà nulla ai lavoratori che dovranno pagare il solo contributo unificato pari a 125 €. La parcella dello studio Sciortino sarà liquidata dal giudice ed eventualmente addebitata alla Tradeco. “Il pagamento dei lavoratori – spiega l’avvocato Maria Sciortino – avviene direttamente dai comuni che sono creditori Tradeco al lavoratore che vanta un credito. Abbiamo segnalato ai Comuni i singoli codici iban dei lavoratori sui quali effettuare i bonifici e l’importo che dovrà essere corrisposto”.
“Oltre al danno la beffa – tuona Luigi La Marca della Uil – in quanto saremo costretti a rimborsare il bonus Renzi di 544 € che la Tradeco ha inserito nell’ultima busta paga, non corrisposta, in quanto non ne avevamo diritto. Sulla prossima dichiarazione dei redditi ci verranno scalati quei soldi, relativi a 7 mensilità, anche se lo avevamo detto che non li volevamo perché non ci spettavano, che non abbiamo neppure preso”.