24 Novembre 2024 19:35

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24 Novembre 2024 19:35

PETIZIONE PER ABOLIRE LE SLOT MACHINES – Braganti: “Andrò in Comune per chiedere i permessi. Bisogna lottare contro la malattia del gioco d’azzardo”

Roberto Braganti

Roberto Braganti, ex candidato alle elezioni comunali con Imperia di Tutti Imperia Per Tutti, poi fuoriuscito e ora vicino a Sel,  ha comunicato tramite mezzo stampa la volontà di organizzare una petizione per abolire le slot machines, regolando così il gioco d’azzardo che è considerata una vera e propria malattia. Ecco il testo del comunicato stampa:

“Il gioco d’azzardo è un problema serio. Ciò che preoccupa maggiormente è la dipendenza dalle slot machines. Oramai nella maggior parte dei bar di tutta Italia è in continuo aumento il fenomeno delle slot machines. Giovani, anziani, pensionati sono attirati da queste macchinette che pian piano prosciugano i loro portafogli. La speranza di vincere qualcosa è ciò che porta le persone a tirare fuori moneta dopo moneta, come un’ossessione.

Bisogna distinguere tra gioco d’azzardo ricreativo e gioco patologico. Lungo il continuum tra gioco d’azzardo ricreativo e gioco patologico, in relazione alle motivazioni che sembrano determinare e accompagnare il gioco d’azzardo, sono state distinte le seguenti *tipologie di giocatori: *il *giocatore sociale* che è mosso dalla partecipazione ricreativa, considera il gioco come un’occasione per socializzare e divertirsi e sa governare i propri impulsi distruttivi; il *giocatore problematico* in cui, pur non essendo presente ancora una vera e propria patologia attiva, esistono dei problemi sociali da cui sfugge o a cui cerca soluzione attraverso il gioco; il *giocatore patologico* in cui la dimensione del gioco è ribaltata in un comportamento distruttivo che è alimentato da altre serie problematiche psichiche; il *giocatore patologico* *impulsivo/dipendente* in cui i gravi sintomi che sottolineano il rapporto patologico con il gioco d’azzardo sono talvolta più centrati sull’impulsività e altre volte sulla dipendenza.

Un giocatore veramente dipendente è una persona in cui l’impulso per il gioco diviene un bisogno irrefrenabile e incontrollabile, al quale si accompagna una forte tensione emotiva ed una incapacità, parziale o totale, di ricorrere ad un pensiero riflessivo e logico. L’autoinganno e il ricorso a ragionamenti apparentemente razionali assumono la funzione di strumenti di controllo del senso di colpa e innestano ed alimentano un circolo autodistruttivo in cui se il giocatore dipendente perde, giustifica il suo gioco insistente col tentativo di rifarsi e di “riuscire almeno a riprendere i soldi persi”, se vince si giustifica affermando che “è il suo giorno fortunato e deve approfittarne”, sottolineando una temporanea vittoria che supporta, attraverso una realtà vera ma alquanto instabile e temporanea, questa affermazione interiore o esteriore.

Lo stato mentale di un giocatore patologico è pertanto estremamente diverso da quello di un giocatore anche assiduo non patologico e si caratterizza per il raggiungimento di uno stato similare alla sbornia, con una modificazione della percezione temporale, un rallentamento o perfino blocco del tempo, che nasce da una tendenza a raggiungere uno stato alterato di coscienza completamente assorbiti, fino ad uno stato di estasi ipnotica, dal gioco. Talvolta questa condizione della mente è favorita da un reale consumo di alcolici o di altre sostanze, associato al gioco, che alimenta la perdita di controllo della propria condotta.

Nell’ufficio elettorale del comune di Imperia era stata istituita una raccolta firme per regolamentare l’utilizzo delle slot machines. Dovremmo mobilitarci come cittadini, affinchè le slot machines vengano abolite ed affinchè vengano chiuse le sale da gioco. Ho deciso di chiedere dei banchetti per effettuare una raccolta firme. Nei prossimi giorni mi recherò in comune per chiedere i permessi per questa petizione. Occorre lottare con ogni forza contro questo tipo di malattia, perchè di malattia si tratta. Le persone perdono il controllo. Oltre a perdere i propri soldi. Chi ovviamente ne risente di più sono le classi più disagiate. Precari e pensionati, che sperano di vincere qualcosa per tirare avanti, senza sapere che pian piano arrivano in uno stato di ossessione”.

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