Imperia Cambia torna a parlare del biodigestore con una nota stampa in contrapposizione alle critiche rivolte al gruppo consiliare.
“Il gruppo consiliare Imperia Cambia intende rispondere ai numerosi interventi pubblicati negli ultimi giorni facendo alcune premesse di ordine generale e alcune puntualizzazioni specifiche.
1. Noi siamo per la legalità e per le posizioni ufficiali delle autorità preposte in materia, in un quadro di trasparenza. Trasparenza mancata nel dibattito nell’ultimo Consiglio Comunale come prima in Consiglio Provinciale
2. Il nostro Sindaco ci attacca perché saremmo a suo dire impreparati. Ma è evidente che – pur se privi di tutte le competenze specifiche di cui lui si può avvalere sia in Comune (gruppo di lavoro sull’ambiente) sia in Provincia quale consigliere (servizio ambiente) – con i nostri interventi abbiamo fatto emergere ciò che il nostro Sindaco e la Provincia avevano cercato di “trascurare”, con il silenzio-assenso di forze tanto di maggioranza quanto di opposizione, alcune delle quali in posizione di conflitto professionale/politico davvero imbarazzante. La nostra missione è di rappresentare i cittadini e le domande che questi si pongono. Dunque si svelino i modi in cui il biogas del biodigestore sarà trattato e si diano rassicurazioni alla cittadinanza .Questo il nostro Sindaco ha il dovere di chiedere in Provincia per ottenere risposte chiare.
3. Per altri aspetti specifici merita insistere sulle preoccupazioni per le ricadute TARI, a carico cittadini, di diseconomie dovute al calo dei volumi di rifiuti con il raggiungimento di percentuale elevata di differenziata. E’ un doppio paradosso: quanto più i cittadini saranno virtuosi tanto più rischieranno di dover pagare. Rischio derivante dalla clausola di salvaguardia voluta dal comune di Taggia .
4. Infine, la questione dell’elevato investimento (circa 70 milioni) per realizzare il progetto Colli. Anche qui non si possono respingere le richieste per avere elementi che confortino la scelta proposta a livello provinciale. Sta alla Provincia ed ai Sindaci consiglieri di reperire elementi validi di confronto. Se Chivasso non funge allo scopo si trovino altri casi. Ma si assicuri chiarezza.
5. Noi non siamo per l’abbandono del progetto Colli, a patto che vengano fornite le risposte ai nostri interrogativi. Il tentativo di sviare gli approfondimenti ricorrendo a una non chiara Strategia Rifiuti Zero ci ha allertato. Il nostro emendamento ha infastidito quasi tutti, ma non ci siamo fatti intimorire dagli attacchi personali che il Sindaco utilizza ormai da troppo tempo per mascherare la sua debole leadership,cui non giova il riciclo deleghe forzando noi fuori dalla maggioranza.
6. Le preoccupazioni espresse dalla Commissione Parlamentare non vanno viste solo in riferimento agli aspetti tecnologici nel frattempo in parte mutati, ma soprattutto sulla tenuta complessiva – sul nostro territorio – dei controlli per il rispetto degli accordi economici presi tra la parte pubblica e le diverse parti private durante tutto l’arco dei venti anni di contratto. I nostri Comuni sono deboli nel pianificare le gare, nel definire i capitolati, nel gestire e controllare gli appalti.
7. Non è passando tutto a gestioni in-house che si migliora la gestione: anzi, con le partecipate spesso si ”velano” i problemi che invece vanno messi sul tavolo e risolti, fuori da logiche corporative fautrici della “velatura”. In questo senso ci impegniamo a tornare alla carica per chiedere regolamenti più chiari e cogenti in materia di controlli sulla gestione delle partecipate, anche con il ricorso a procedure di audit snelle ed efficaci”.