Una presunta truffa da 100 mila euro al Comune di Imperia. Con questa ipotesi accusatoria sono finiti a processo, con la formula della citazione diretta, tre imperiesi, ai quali viene contestato anche il reato di falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità.
Il motivo? Alcune pratiche di mutamento di destinazione d’uso relative a immobili siti all’interno di un condominio nel centro di Oneglia. I tre sono finiti nei guai per aver posto le proprie firme su atti amministrativi di natura tecnica ritenuti poi dal Comune illegittimi. Nel dettaglio, avrebbero “nascosto” agli uffici alcune opere interne agli immobili, presentandole come “da realizzarsi”, mentre in realtà già in essere, evitando così gli accertamenti di conformità urbanistica e le relative sanzioni, pari nel caso in esame a 106 mila euro, truffando di fatto il Comune.
Nel decreto di citazione a giudizio, il Pm scrive che i tre imputati avrebbero “rappresentato falsamente le opere come ancora da realizzarsi quando invece erano già intervenute, compiendo atti idonei diretti in modo non equivoco ad indurre in errore l’Ufficio tecnico settore urbanistica del Comune di Imperia in ordine alla corretta quantificazione degli oneri economici da incassare con conseguente danno ingiusto per l’amministrazione, che avrebbe percepito i soli oneri concessori commisurati alle opere apparentemente da realizzare e non l’ingente sanzione, pari a complessivi euro 106.304,15, derivante dall’eventuale accertamento in conformità delle stesse“.
Il Comune vanta un credito di 100 mila euro, o meglio, vantava, perché con le nuove norme introdotte dal Governo Renzi in tema di urbanistica, il credito è sceso a 70 mila euro. Per questo motivo il Comune ha deciso di costituirsi parte civile nel processo.