Domani alle 17, nuovo appuntamento della rassegna “Libriamoci in Biblioteca” per incontrare l’autore imperiese Giuseppe Conte che, nella sua città, leggerà e commenterà le proprie poesie.
Recentemente l’editore Mondadori, nella classica collana degli Oscar, ha pubblicato POESIE (1983-2015) una fondamentale raccolta antologica che riunisce la migliore produzione poetica dello scrittore e poeta ligure, un autore cui tutti gli Imperiesi sono profondamente legati e sinceramente grati.
“Dopo un intervallo di sei anni, Conte torna nella Sala Convegni della Civica Biblioteca Lagorio con una ultratrentennale scelta lirica che lo distingue per nitore espositivo, musicalità della lingua e profondità di concetti espressi e sviluppati nei versi. A nome mio e dell’Amministrazione, voglio ringraziare Conte per la disponibilità dimostrata” – ha commentato l’assessore alla Cultura, Nicola Podestà.
Nato a Porto Maurizio nel 1945, laureato alla Statale di Milano con Gillo Dorfles nel 1968, il poeta imperiese calca con sicurezza da allora un agone complesso muovendo verso coraggiose riscoperte del mito, del sacro, della natura in una dinamica intensa che lo conduce, per apici, dall’occupazione simbolica di Santa Croce in Firenze (1994) al Premio Viareggio (2006), in un geloso rapporto con la sua città, separato e parallelo, fatto di amori intensi e di lucide critiche costruttive.
Nel lungo cammino percorso si è diviso tra poesia (L’ultimo aprile bianco 1979, L’oceano e il ragazzo 1983,Canto d’oriente e d’occidente 1997, Nuovi Canti 2001, Ferite e rifioriture 2006), teatro (Boine 1986, L’Iliade e il jazz 1995, Nausicaa 2001, Veglia 2002), saggistica (La metafora barocca1972,Terre del mito 1991, Il paesaggio di Ermes 1999, Viaggio sentimentale in Liguria 2010), narrativa (Primavera incendiata 1980, Equinozio d’autunno 1987, L’Impero e l’incanto 1995, Il terzo ufficiale 2002, L’Adultera 2008, Il male veniva dal mare 2013) e traduzioni (da Shelley, Lawrence, Blake, Rezvani, Whitman). Una produzione corposa e profondamente meditata che lo colloca senza dubbio ai vertici della letteratura nazionale contemporanea.