Si è svolta questo pomeriggio l’assemblea dei sindaci del Distretto Socio Sanitario 3 imperiese. All’assemblea hanno partecipato 15 primi cittadini in rappresentanza di altrettanti Comuni del Golfo Dianese, delle valli Prino, Impero, Arroscia e San Lorenzo.
Tra i punti affrontati, l’elaborazione di un documento unitario che sarà poi portato alla conferenza plenaria del prossimo 4 aprile, quando i 67 sindaci della provincia di Imperia, incontreranno l’assessore regionale alla Sanità, Sonia Viale, per discutere del libro bianco sulla sanità.
Dice il presidente del Distretto, Fabrizio Risso: “Con i sindaci del nostro territorio abbiamo avviato un percorso condiviso per arrivare ad un documento unitario da portare al comitato ristretto di rappresentanza della Conferenza dei Sindaci Asl 1 imperiese che si terrà lunedì 21 marzo. Nel documento chiediamo alla Regione di valutare con tutti i sindaci dei tre Distretti, le scelte di riorganizzazione degli stabilimenti ospedalieri non vogliamo che l’ospedale di Imperia esca depotenziato da questa riforma, ma mantenga una sua identità e gli attuali servizi indispensabili per i nostri cittadini”.
Nel documento si è anche affrontato il tema dell’accesso integrato socio-sanitario, ampliando così l’offerta di servizi per il cittadino sul territorio, di incrementare le equipe integrate nelle aree disabili, anziani, psichiatria e dipendenze entro la fine dell’anno, di mantenere il fondo per la non autosufficienza, SLA, vita indipendente, disabilità gravissima.
L’INTERVENTO DI RISSO
“C’è stata l’assemblea plenaria perchè ho ritenuto opportuno in previsione dei due appuntamenti, quello di lunedì prossimo, lunedì 21 del comitato ristretto dei sindaci ASL a Sanremo e quello del 4 di aprile con le assemblee plenarie di tutti i sindaci della provincia alla presenza dell’assessore Viale, ho ritenuto opportuno condividere con tutti i sindaci del nostro territorio una proposta da portare poi lunedì in comitato ristretto.
Si è deciso di fare un documento condiviso anche con gli altri due distretti in merito alle politiche sanitarie sociali e socio sanitarie da portare poi il 4 di aprile all’assessore Viale.
Il documento è stato preparato, evidenza le nostre preoccupazioni, soprattutto sulla parte sanitaria con la riorganizzazione degli stabilimenti ospedalieri in cui rivendichiamo, in attesa di capire quali saranno le scelte politiche sanitarie della nuova amministrazione regionale, riteniamo utile e indispensabile che non venga depotenziato l’ospedale di Imperia.
Riconosciamo nell’ospedale di Imperia delle grandi professionalità e riteniamo per i cittadini di tutto il distretto socio sanitario che l’ospedale non venga depotenziato e che non vengano trasferiti dei reparti.
Su ostetricia ci siamo già espressi, c’è stato anche un Consiglio Comunale nel quale abbiamo ribadito che a nostro avviso occorre mantenere i due punti nascite su Imperia e Sanremo e abbiamo ribadito questa posizione in questo documento.
Nel precedente comitato ristretto avevo già portato un documento che era stato condiviso con i presidenti degli ambiti territoriali sociali, proprio sul punto nascita.
Oggi abbiamo fatto un ragionamento più ampio, perchè la preoccupazione non è soltanto sul punto nascita ma è anche su altri reparti che potrebbero essere trasferiti a Sanremo, in base a quella che è la logica della riorganizzazione che era appunto il trasferimento dei reparti di urgenza, emergenza su Sanremo e di elezione e programmazione su Imperia. Il problema del punto nascite va tenuto sotto costante monitoraggio, ma non è l’unico che rischia il trasferimento. Da Sanremo dovrebbero arrivare all’ospedale di Imperia altri reparti.
Quello che chiediamo è di fermare tutto quanto, nell’attesa di ragionare insieme e condividere con tutti i sindaci del nostro territorio le scelte importanti non solo di politica sanitaria ma anche socio sanitaria. L’importante valenza che hanno queste scelte sulla vita dei cittadini riteniamo che devono essere in maniera massimamente concordata con tutti i sindaci che rappresentano tutti i cittadini anche delle aree più periferiche”.
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