23 Novembre 2024 03:45

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23 Novembre 2024 03:45

IMPERIA. PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA. IL CIMAP:”LA GESTIONE DEVE ESSERE PUBBLICA, ABBIAMO RICHIESTO UN INCONTRO CON IL PRESIDENTE NATTA MA…” /LA DENUNCIA

In breve: "A quasi cinque anni dalla vittoria referendaria del giugno 2011, i vari governi e soprattutto quello attuale, insistono sulla gestione privata dell’acqua e dei beni comuni". Così il Coordinamento Imperiese Per l’acqua Pubblica (CIMAP), con una nota stampa.

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“A quasi cinque anni dalla straordinaria vittoria referendaria del giugno 2011, i vari governi e soprattutto quello attuale, insistono sulla gestione privata dell’acqua e dei beni comuni”. Così il Coordinamento Imperiese Per l’acqua Pubblica (CIMAP), con una nota stampa.

“In questi giorni è in discussione alla Camera la legge d’iniziativa popolare presentata dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua nel 2007, con oltre 400.000 firme. Una legge che, grazie ad una serie di emendamenti del Partito Democratico, giunge in aula con un testo stravolto nel suo principale significato: la ripubblicizzazione del servizio idrico.

Contemporaneamente, ha iniziato il suo iter il Testo Unico sui servizi pubblici locali, decreto attuativo della Legge Madia n. 124/2015; un manifesto liberista, che prevede l’obbligo di gestione dei servizi pubblici locali a rete attraverso società per azioni e che ripristina l’”adeguatezza della remunerazione del capitale investito” nella composizione della tariffa, nell’esatta dicitura che 26 milioni di cittadini avevano abrogato.

Anche nella nostra Provincia, in queste settimane, si sta consumando l’ennesimo attacco all’acqua pubblica e al subentro di Rivieracqua (società consortile dei Comuni provinciali) alle gestioni esistenti.

Da diverso tempo abbiamo richiesto come Coordinamento imperiese per l’Acqua pubblica un incontro con il Presidente della Provincia, senza ricevere fino ad oggi risposte. Al Presidente Natta vorremmo chiedere quale ruolo stia svolgendo l’Amministrazione provinciale, che, è si legittimata ad esercitare la funzione di controllo nell’affidamento della gestione del servizio idrico integrato, ma dovrebbe adoperarsi incisivamente nei confronti di quelle amministrazioni comunali inadempienti all’obbligo di legge, affinché si compia il percorso di ripubblicizzazione del servizio e si completino i subentri alle gestioni illegittime (AIGA, AMAT; Acquedotto di Savona) in essere, nell’interesse dei cittadini e di quei lavoratori del settore che esigono da troppi mesi delle risposte certe sul proprio futuro.

Indietro non si torna. La gestione dell’acqua e dei beni comuni deve essere pubblica. Torneremo nelle piazze con la stessa allegria, rabbia e determinazione per vedere rispettato il diritto all’acqua pubblica e alla democrazia. Si scrive acqua, si legge democrazia”.

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