La tutela provvisoria di Eva Agnesi, presidente sino alla fine degli anni ’80 dello storico pastificio, è al centro di un’inchiesta per peculato aperta dalla Procura della Repubblica di Torino a seguito della denuncia presentata dai familiari della donna.
A condurre le indagini, affidate ai Carabinieri della sezione di Polizia Giudiziaria del capoluogo piemontese, i Pm Giancarlo Avenati Bassi e Enrica Gabetta. L’ipotesi è che siano spariti beni di Eva Agnesi, in particolare quadri e gioielli, per migliaia di euro nella fase della tutela provvisoria in attesa della conclusione della procedura di interdizione avviata sempre su richiesta dei familiari.
Gli indagati sono quattro e tra loro figura anche l’avvocato imperiese Elena Martini, in quanto incaricata dal Tribunale, all’epoca dei fatti, della tutela provvisoria di Eva Agnesi. Nei giorni scorsi i Carabinieri, dopo aver trovato parte dei beni di Eva Agnesi a bordo dell’auto di uno dei quattro indagati, hanno perquisito l’abitazione e l’ufficio del legale. Una perquisizione che però ha dato esito negativo.
Nell’indagine sarebbe coinvolto, anche se al momento non iscritto nel registro degli indagati, anche un magistrato del Tribunale di Imperia. Un coinvolgimento che ha portato al trasferimento del fascicolo, per competenza, alla Procura della Repubblica di Torino.
“Non sono ancora a conoscenza degli atti perché coperti da segreto istruttorio – commenta a ImperiaPost Giovanni di Meo, legale di Elena Martini – Non appena ci sarà consentito saremo collaborativi con l’autorità giudiziaria. Credo che la mia collega saprà chiarire tutti gli aspetti. Nel corso della perquisizione gli inquirenti hanno chiesto e acquisito alcuni documenti. Il tutto si è svolto con la massima collaborazione della mia assistita. Ci tengo a precisare che nel corso della perquisizione non è stato trovato nessun oggetto riconducibile a Eva Agnesi”.