Un anno e due mesi di reclusione e pena sospesa a patto che entro 9 mesi si provveda al risarcimento delle provvisionali per un importo pari a 300 mila euro. Si è chiuso così il processo per lesioni colpose a carico dell’armatore americano William Mcinnes, colpevole di aver lanciato dalla sua barca un razzo, durante l’ultima edizione delle vele d’epoca, colpendo al volto Sergio Salvagno e riducendolo in fin di vita.
Una sentenza che certifica la non volontarietà di Mcinnes che, come sostenuto dal primo momento dalla difesa, non aveva l’intenzione di colpire qualcuno, segnatamente Salvagno. Una sentenza che, alla fine, sembra aver messo tutti d’accordo, anche se resta il timore, per i familiari di Salvagno, di non vedere mai erogato il risarcimento danni, fondamentale per garantire le cure medice a Sergio.
AVVOCATO ANDREA ARTIOLI
“Innanzitutto possiamo dire che la sentenza è una sentenza equilibrata, così come è stata equilibrata l’accusa sostenuta dal dottor Zocco. Ricordiamo che questo procedimento era partito con un’accusa di lesioni volontarie che prevedeva pene sino a 12 anni. Nel corso delle indagini, con il lavoro delle difese, siamo riusciti a fare derubricare questa accusa in quello che è realmente, ovvero un atto colposo contro la volontà del Mcinnes che è profondamente addolorato per quanto capitato. Un anno e due mesi è una condanna equilibrata, ce lo aspettavamo, ci sono i margini per ricorrere in appello per il riconoscimento delle attenuanti generiche e ci attiveremo sul risarcimento del danno sulla compagnia assicurativa, cosa che ha già sollecitato più volte anche lo stesso Mcinnes”.
AVVOCATO TITO SCHIVO
“La compagnia assicurativa attualmente non sembra intenzionata a risarcire il danno, ma noi riteniamo che in base alla copertura di polizza debba risarcirlo. Ci attiveremo immediatamente perché risarcisca non solo la provvisionale, ma poi l’intero danno che deve essere pagato sia alla famiglia del signor Salvagno che al signor Salvagno personalmente”.
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FULVIO SALVAGNO
“Come familiari siamo soddisfatti perché il giudice ha accolto tutte le richieste del Pm e del nostro avvocato, aggiungendo anche che Mcinnes dovrà pagare le provvisionali entro nove perché in caso contrario la sentenza diventerà esecutiva e non beneficerà della sospensione condizionale della pena. Speriamo che sia così. In questo momento Sergio ha bisogno di tanta assistenza medica e quindi molte spese. Farebbe molto comodo avere un’entrata senza dover chiedere sempre al Fondo di Solidarietà. Io pago mille euro ogni mesi per Sergio perché sia ospitato in una casa di cura.
Ho appreso questa mattina che anche gli avvocati della difesa si attiveranno per far causa alla compagnia assicurative per veder riconosciuto il risarcimento danni a Sergio. Mi fa molto piacere, perché uniti magari riusciamo a ottenere qualcosa. Anche perché la compagnia assicurativa ha risposto picche dicendo che essendo un atto improprio compiuto dal Mcinnes non ha intenzione di pagare. Non ci resta altro da fare, dunque, che fare causa all’assicurazione. La strada sarà in salita e lunga. Speriamo insieme di poter aiutare sia Sergio che il Mcinness, visto che sembra che non lo abbia fatto apposta. Io spero che sia così, che sia stato un momento di euforia, di pazzia, che può capitare a chiunque. Se sei un essere umano con un pò di coscienza non lo fai apposta, poi che interesse hai a tirare un razzo ad altezza d’uomo per colpire qualcuno. Voglio credergli dunque e quindi ben venga che ci diamo una mano tra tutti per far pagare l’assicurazione, che non trema di sicuro”.
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