“Che amarezza stamattina vedere caricare i macchinari dell’Agnesi sui camion, senza la presenza di un operaio, di un sindacalista neanche un pensionato curioso”. A scriverlo è la R.S.U. della Compagnia Portuale, con una nota stampa.
“Non diciamo dei picchetti o una minima resistenza pacifica ma almeno la testimonianza di qualcuno in città che rendesse onore ad un pezzo di Imperia che andava via per sempre. Come al solito sindacati e politici parleranno di macchinari obsoleti, sminuiranno l’importanza dello smantellamento in corso e che la difesa dei lavoratori comunque va avanti. Ma per difendere che cosa? La difesa del posto di lavoro si fa con le lotte non con passarelle politiche e promesse a cui non crede più nessuno.
Come diretti interessati, due anni fa chiedemmo al sindacato interno alla fabbrica di avvisarci quando avrebbero smantellato pezzi del mulino in modo da bloccarli. Preferirono non avvisarci per mantenere un profilo basso nella lotta. Nonostante ciò siamo sempre stati al loro fianco.
Anche oggi, nonostante le diverse interpretazioni con gli operai della fabbrica (prima fra tutti la vicenda di Salvini), siamo stati noi a chiamare i media, unici testimoni, della rabbia che dovrebbe colpire ogni cittadino di questa città morente che perde pezzo a pezzo la sua identità industriale e commerciale per un non meglio identificato futuro turistico”.