26 Dicembre 2024 02:23

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IMPERIA. INCHIESTA SUI BENI DI EVA AGNESI. SPUNTANO NUOVI INDAGATI. NEL MIRINO DEGLI INQUIRENTI ANCHE DUE MAGISTRATI /ECCO DI CHI SI TRATTA

In breve: Si allarga a macchia d'olio l'inchiesta dalla Procura della Repubblica di Torino legata alla tutela provvisoria di Eva Agnesi, presidente sino alla fine degli anni ’80 dello storico pastificio, alla quale, secondo i familiari, sarebbero stati sottratti dei beni di proprietà dell'anziana donna.

AVENATI BASSI

Imperia – Si allarga a macchia d’olio l’inchiesta dalla Procura della Repubblica di Torino legata alla tutela provvisoria di Eva Agnesi, presidente sino alla fine degli anni ’80 dello storico pastificio, alla quale, secondo i familiari, sarebbero stati sottratti dei beni di proprietà dell’anziana donna. I Pubblici Ministeri Enrica Gabetta e il collega Giancarlo Avenati Bassi hanno iscritto nel registro degli indagati l’avvocato imperiese Elena Martini, il compagno Fabrizio Coletta, 46 anni, il fratello Giampiero Coletta, 36 anni e un amico di quest’ultimo, Renato Riano. L’accusa è quella di peculato in concorso in quanto, nell’auto di Giampiero Coletta sono stati ritrovati dei beni appartenenti a Eva Agnesi. Giampiero Coletta era stato assunto in qualità di custode della villa dell’anziana donna dall’avvocato Martini con un compenso mensile di 1800 euro. 

La vicenda relativa alla tutela della donna, interdetta dal tribunale per motivi di salute, ha messo sotto la lente dei magistrati torinesi anche due illustri colleghi imperiesi: il Procuratore Capo Giuseppa Geremia e un secondo giudice (entrambi non risulterebbero indagati per il momento). Quest’ultimo ha nominato la Martini amministratore di sostegno, mentre il Procuratore capo Geremia, nell’ambito dell’udienza fissata a seguito della richiesta da parte dei due fratelli della donna per la sostituzione della Martini, avrebbe confermato la fiducia alla professionista imperiese. Dopo il ritrovamento degli oggetti riconducibili a Eva Agnesi  investigatori hanno perciò perquisito le abitazioni degli indagati senza però trovare oggetti di proprietà della donna.

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