Mercoledì 30 marzo, alle ore 21, presso la sala della Biblioteca Civica “Lagorio”, Imperia Bene Comune incontra i cittadini di Imperia per discutere le proposte presentate in consiglio comunale su due temi fondamentali relativi ai servizi pubblici locali: acqua e rifiuti. Gradito ospite sarà il consigliere regionale Gianni Pastorino di Rete a Sinistra.
Nell’ultimo consiglio comunale si è già affrontato il tema dell’acqua pubblica che sta diventando l’ennesimo esempio di cattiva gestione di un servizio pubblico locale, con la politica incapace di fare scelte nette e alternative sul tema. A fronte di una società pubblica consortile provinciale, costituita appositamente nel 2012 per porre in essere la scelta referendaria, il Comune di Imperia e quello di Ventimiglia a 4 anni da allora proseguono nella difesa ad oltranza delle proprie società partecipate, ormai anacronistiche e illegittime per la giurisprudenza amministrativa, nascondendosi dietro l’apparente e demagogica difesa dei lavoratori e dei propri bilanci.
Imperia Bene Comune ritiene invece che nessun’altra società possa difendere e garantire il futuro dei lavoratori meglio di una società pubblica che vende un bene irrinunciabile come l’acqua e, al contempo, in grado gestire il profitto per migliorare gli investimenti sulle reti e, quindi, sul patrimonio pubblico. Certo, bisogna crederci e investirci, bisogna ragionare da amministratori pubblici e non da imprenditori privati, bisogna avere politicamente la forza di traguardare una strategia provinciale lontana da campanilismi di partito e di borgata.
Stessa cosa nel campo dei rifiuti, dove oggi il Comune di Imperia ha il vantaggio di partire da zero e con alle spalle un’esperienza fallimentare di gestione privata del servizio. La normativa nazionale e regionale in materia di raccolta differenziata e riciclaggio può aiutare una gestione pubblica del servizio, così come ha già fatto Sanremo.
Ci sono i margini per costruire un progetto pubblico che punti in maniera forte sulla raccolta differenziata con una società propria che gestisca tutta la filiera dei rifiuti, i rapporti con il CONAI, che investa sul recupero di materia e sulle attività ad essa collegata, utilizzando i profitti per una ricaduta importante in termini occupazionali e di investimenti sul territorio, come è avvenuto in altre realtà. Per fare ciò ci vuole un progetto politico forte e il coraggio di svoltare verso una visione seria e credibile della gestione pubblica dei servizi, dimostrando che la demonizzazione del pubblico è stata sino ad oggi solo la scusa per sdoganare il mercato anche nella gestione di interessi collettivi, con vantaggi per poche lobbies. Il pubblico funziona se la politica è onesta e se persegue obiettivi strategici di investimento sul territorio, sia sociali che economici.