Una raccolta fondi per permettere al Comune di Imperia di riportare nel capoluogo ligure due importanti manoscritti, uno del tutto inedito, dello scrittore Edmondo De Amicis, all’asta il prossimo giovedì 7 aprile a Firenze. L’idea è venuta al professor Roberto Bologna, della Scuola Normale di Pisa, in collaborazione con l’assessore alla Cultura del Comune di Imperia Nicola Podestà.
Il Comune di Imperia era riuscito a racimolare per l’asta (base 3.800 euro) circa 6 mila euro, troppo poco per essere sicuri di potersi aggiudicare i manoscritti. Da qui l’idea di lanciare una raccolta fondi. I primi a versare un importante contributo sono stati proprio Bologna e Podestà, con due assegni di mille euro ciascuno. Per quanto concerne la raccolta fondi vera e propria, sono stati raccolti mille euro. Con un totale di circa 9 mila euro, le possibilità, per il Comune di Imperia, di aggiudicarsi i due manoscritti, crescono notevolmente.
Roberto Bologna e Nicola Podestà hanno raccontato l’iniziativa a margine dell’incontro-conferenza, in programma questo pomeriggio alla Biblioteca Civica, sul tema “La navicella del mio ingegno: la metafora della navigazione nella commedia dantesca”.
ROBERTO BOLOGNA
“Ho lanciato questa sfida cavalleresca, come Don Chisciotte, e ce la stiamo facendo. I mille euro che ho offerto io, i mille euro che ha offerto il professor Podestà e gli altri mille che abbiamo raccolto in un pomeriggio ci dimostrano che si può ancora credere in piccola progetti ideali. Perché De Amicis e Imperia? Ma lo sanno tutti, perché De Amicis è nato qui a Imperia, anche se ha studiato e lavorato poi fuori, in Piemonte, a Torino. Riportare qui i manoscritti di De Amicis e fare in modo che i giovani imperiesi possano trovarli tutti in questa biblioteca, per studiarli, per portare alla luce gli inediti, significa riappropriarsi di un bene comune. La gratuità è uno dei principi fondamentali dell’economia. Insieme con Stefano Caselli, faremo tra qualche settimana un incontro che ho proposto di titolare ‘L’economia della gratuità’. In un momento in cui tutti pensiamo che l’economia sia il vero grande problema del nostro tempo, portare alla luce il fatto che il grande problema del nostro tempo è un abisso culturale, una mancanza assoluta di identificazione in valori comuni, collettivi, condivisi, potrebbe essere molto importante. Solo se riusciremo a fare un basso indietro, quella che ora si chiama ‘ resilienza’, per ritrovare valori anche gratuiti, condivisi, potrebbe permetterci di venirne fuori. Credo che l’acquisto dei manoscritti di De Amicis possa essere in questo senso possa essere una buona cosa. Propongo di leggere tutto il libro Cuore, magari insieme con Pinocchio. Sono i libri che hanno fatto gli italiani, 1883 Pinocchio, 1887 il libro Cuore. Gli italiani si sono formati così, nel bene e nel mare”.
https://www.youtube.com/watch?v=ELBiCnGJPU4
NICOLA PODESTA’
“Questo è un incontro promosso nell’ambito di una serie di incontri letterari della biblioteca. Poi si è verificato, proprio in coincidenza, la messa all’asta dei manoscritti di Edmondo De Amicis, relativi al primo maggio, e quindi abbiamo colto l’occasione, anche grazie all’intuizione geniale del professor Bologna, di indire una sorta di raccolta di solidarietà per acquistare questo materiale e c’è una risposta entusiasta a questa iniziativa. Si è già raccolta una somma sufficiente, ovviamente già noi come Comune di Imperia avevamo stanziato una cifra, compatibilmente con le disponibilità. Considerando che la basta d’asta è 3.800 euro, noi saremmo potuti arrivare, come Comune a un massimo di 6 mila euro. Avremmo quindi rischiato di perdere questi manoscritti. Visto il risultato che ha questo moto di solidarietà, speriamo di poter assicurare questo importantissimo patrimonio per la storia della nostra città, della nostra cultura, alla città di Imperia. C’è molta sensibilità verso questo tema e quindi siamo molto soddisfatti”.
https://www.youtube.com/watch?v=n3hvHOXmdmk