Seguendo un’indagine partita qualche mese fa riguardante un giro di prostituzione fra Alassio, Albenga e la Lombardia, i Carabinieri di Alassio erano venuti a conoscenza del fatto che molte ragazze e qualche transessuale, tutti brasiliani, venivano ospitati in case affittate da soggetti italiani compiacenti e che giravano la disponibilità dell’alloggio alle ragazze per le attività di prostituzione, percependo anche 5000 euro al mese.
Nell’ambito di questa attività le forze dell’ordine hanno così notato un rapporto più che confidenziale tra l’imperiese Andrea Di Terlizzi, 48 anni, di Chiusavecchia e un trans brasiliano Cleber Francisco Da Silva. L’imperiese infatti, per far ottenere al partner la cittadinanza aveva organizzato un matrimonio fittizio con una donna, complice, che si sarebbe “sposata” con il trans. La finta sposa, Simona Vanotti, di Bergamo però non ha fatto “nulla per nulla”. Ha acconsentito a sposare l’uomo attirata da un ghiotta offerta di 10.000 euro proposti da Di Terlizzi.
Era tutto pronto nel Municipio di Bergamo, con tanto di smoking per Cleber Francisco Da Silva che, per nascondere il prosperoso seno ottenuto con un intervento chirurgico pagato proprio da Di Terlizzi, si era stretto al petto delle fasce elastiche; tuttavia poco prima del fatidico sì, sei carabinieri, finiti invitati al matrimonio, hanno interrotto le nozze arrestando la finta sposa e il testimone che, altri non era, che Andrea Di Terlizzi.
Cleber Francisco Da Silva invece è stato denunciato a piede libero per aver dichiarato il falso visto che in Brasile l’uomo aveva già una moglie e due figli e ora dovrà tornare in patria. Per quanto riguarda il documento che fissava i termini del divorzio, accuratamente redatto prima delle nozze, è stato sequestrato.
Le indagini dei Carabinieri tuttavia non sono finite con questo caso, il nucleo operativo di Alassio infatti sta continuando a cercare di capire se questa prassi del matrimonio fittizio è stata un caso isolato o se, per molti, diventa la regola.