L’esposizione raccoglie curiosità e cimeli, cartacei e non: sessanta pezzi circa tra manifesti, progetti, bandi, diplomi, giornali, fogli volanti e quant’altro attinente una sorta di effimero documentario ufficiale, la comunicazione tra Enti e Cittadini che si è sviluppata nel corso di quasi un secolo tra la fine dell’ottocento e la metà del novecento.
Cecchinel, curatore della ricca esposizione, è collezionista di oggetti che ci riportano intatto il fascino del vecchio, del ricordo mosso da precisi meccanismi d’associazione mentale: in occasione di Olioliva 2015 egli ha già offerto in Sala Mostre un saggio di ciò che i suoi depositi privati contengono in relazione alla tematica del commercio oleario locale.
Non c’è cantina, soffitta, deposito, robivecchi, rigattiere, antiquario o mercatino dell’usato che il curatore non abbia visitato, alla ricerca di unicità, meraviglie polverose che poi valorizza con amoroso scrupolo e propone con giulivo spirito collaborativo a soggetti pubblici e privati per mostre e rassegne sognando un museo tutto suo ove collocare un giorno i suoi cimeli. In questa nuova proposta di mostra, i visitatori interessati potranno riconoscere se stessi, le loro famiglie e la loro città in un pittoresco e avvincente complesso di “cose ritrovate” di vero rilevo, a cavallo delle due guerre mondiali.
La mostra resterà aperta fino al 24 aprile con orario da lunedì a venerdì, dalle 15,30 alle 18,30 e al sabato dalle 10 alle 12 (chiuso i festivi) e si avvarrà dell’animato sostegno del Comitato San Giovanni, Compagnia de l’Urivu, Istituto storico della Resistenza.
E’ possibile effettuare visite guidate, su prenotazione, per gruppi e scuole, contattando la biblioteca civica (o183/701-606).