I consiglieri comunali di “Imperia Cambia”, Natalia Riccò, Ester D’Agostino e Paolo Re (manca all’appello Susanna Palma, ndr) commentano l’editoriale del nostro giornale pubblicato lo scorso 30 marzo. Sul tema si erano già espressi il coordinatore cittadino e consigliere comunale di Forza Italia Antonello Ranise e il capogruppo di “Imperia Bene Comune” Gian Franco Grosso.
“Abbiamo molto apprezzato – scrivono i tre consiglieri comunali – l’editoriale di Imperiapost del 30/03 scorso a firma G.Piccardo – M.Mangraviti “ La politica uccisa in nome del antiscajolismo. Tra valzer di poltrone e cambi di casacca Imperia affonda”.
“L’editoriale ha rotto la sequenza di cronaca politica per fare una analisi lucida e oggettiva e trarne alcune valutazioni. Abbiamo atteso qualche giorno per verificare se altri della coalizione volessero intervenire nel dibattito, finora limitato a due sole forze di minoranza nella persone di Ranise e di Grosso.
L’editoriale di Mangraviti e Piccardo sostiene che l’antiscajolismo sventolato nel 2013 per conquistare la maggioranza “è diventato un alibi in nome del quale giustificare ogni cosa, in nome del quale la politica è stata condannata a morte, senza processi, senza giudici e senza possibilità di appello”.
Sbarazziamo il campo da ipotesi di cambiamento basate sull’odio nei confronti di Claudio Scajola. Molti di Noi in tempi non sospetti hanno criticato un metodo di gestione e di scelte talvolta lontano dagli interessi dei cittadini . Un metodo che, spesso con la stessa connivenza interessata di parte della cittadinanza, ha permesso l’avvio di una situazione di degrado. E questo ,è giusto ricordarlo ,nonostante la notevole quantità di denaro arrivato a Imperia a vario titolo grazie ai buoni auspici del ex Ministro.
Le grandi opere realizzate in quei decenni non hanno in alcun modo modificato questo modo di essere della città che si è così strutturata nel degrado civico e materiale, affiancatosi al declino industriale e amministrativo con il ridimensionamento dell’entità provinciale.
Dunque bisognava che la città si scrollasse di dosso il vecchio modo di amministrare che – è bene dirlo – poteva essere cambiato alla duplice condizione di introdurre metodi nuovi di gestione del Comune da parte della attuale maggioranza, in presenza di una stimolante minoranza che sapesse rigenerarsi in un ruolo di opposizione costruttiva, forte della esperienza pluridecennale di governo.
Invece la prima condizione è mancata.
La seconda è stata portata avanti con difficoltà e carenze solo da una parte della minoranza.
Il lascito di emergenze in cui si è trovata la città nel 2013 (Porto, Tradeco, Agnesi, Depuratore, Progetti Parrasio/Mare) hanno distolto l’attenzione dalle questioni di fondo che imponevano di rivedere la struttura del bilancio ereditata dal Commissario e i metodi di gestione in Comune ereditati dal passato. Una massa critica troppo grande che ha spaventato la maggioranza .E’ stata gestita da un esecutivo nel suo complesso non alla altezza e ha suggerito a parte del opposizione di seguire la strada del tanto peggio tanto meglio.
Dentro “Imperia Cambia” ci si è resi conto di questo e non a caso sono iniziati i confronti, purtroppo scivolati sul piano personale anziché programmatico, con migrazione di 3 consiglieri in altri gruppi. I 4 consiglieri che avevano manifestato dubbi se non dissenso fin dalla fine del 2014 – hanno presentato nel novembre 2015 i 10 punti per una verifica di programma ai quali sono rimasti fedeli.
Fino ad oggi dunque il Gruppo di Imperia Cambia non è stato una scatola vuota. Noi abbiamo presentato richieste precise e siamo sempre stati disponibili a discuterle, in quanto sono oltremodo rappresentative del programma originale di Imperia Cambia e del Sindaco Capacci.
I punti sono stati pubblicati da Imperiapost il 2 dicembre e chiunque ve li può rileggere.
Condividiamo le preoccupazioni espresse dall’editoriale di Imperiapost e dalla minoranza per alcuni aspetti di rilevante impatto:
– Consiglieri di maggioranza impegnati “altrove” che non vengono rimpiazzati, preferendosi le poltrone vuote in Consiglio
– Giovani Consiglieri PD scoraggiati fino alle dimissioni per fare posto alle tre famiglie che da anni lottano per il predominio nel PD locale
– Nomine nel CdA AMAT egemonizzate dal PD e utilizzo sfacciato del manuale Cencelli in tutte le altre nomine distribuite tra le varie forze
– Nomine e peso particolare dato all’area socialisti in Provincia e in Comune
– Gestione Ambiente-Rifiuti penalizzata da giri di poltrone con scelte poco trasparenti e non coerenti con la gestione provinciale .
– Gestione Bilancio sacrificata nelle mani di un avvocato in abbinamento ai Servizi Sociali (un topo a guardia del formaggio) e LLPP sacrificati nelle mani di un commercialista
– Affidamento del depuratore a Rivieracqua congegnato in modo da mettere in difficoltà la società consortile , rendendo la gestione del servizio critica con conseguenze dirette sulla cittadinanza, oltre che adozione di una linea scorretta verso i sindaci e i cittadini degli altri comuni della provincia.
Le nostre richieste vogliono affrontare le grandi questioni per sostenere meglio questa maggioranza. Ne citiamo solo alcune:
– Revisione generale del bilancio per il 2016 con particolare attenzione alle politiche fiscali e al degrado cittadino. Civico e materiale.
– Politica delle nomine atta a sostenere una svolta nella gestione e controllo partecipate, non affidabili a diligenti commercialisti o altre figure individuate col manuale Cencelli
– Revisione delle regole per efficientare l’organizzazione e i controlli su appalti di opere e servizi: revisione regole e metodi di controllo nel piano anti corruzione con stanziamenti formativi (dirigenti e funzionari) vincolati a bilancio
– Discussione sul biodigestore come già richiesto nel recente comunicato
Se nella coalizione si vuole lavorare per rispettare lo spirito che ha animato Imperia Cambia e il mandato degli elettori a tutte le forze di coalizione, occorre ripartire da queste elementari richieste abbandonando sterili confronti personalistici che l’editoriale ha ben delineato.
Vogliamo rassicurare Antonello Ranise ed i lettori che non nutriamo odio per alcuno e ribadire a Mangraviti e Piccardo che lo spirito iniziale di “Imperia Cambia” è saldamente presidiato dai sottoscritti in Consiglio Comunale. Nell’esclusivo interesse di chi dandoci fiducia ci ha votati”.
Paolo Re
Natalia Riccò
Ester Dagostino