23 Novembre 2024 08:10

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23 Novembre 2024 08:10

IMPERIA. FOGNE E MARE INQUINATO. MULTE PER 126 MILA EURO ALL’EX SINDACO STRESCINO: “UNA FARSA. BUROCRATI E PASSACARTE STIANO AL LORO POSTO”/L’INTERVISTA

In breve: E' un fiume in piena l'ex Sindaco Paolo Strescino che nei giorni scorsi si è visto recapitare dalla Provincia 21 multe da 6 mila euro, per un totale di 126 mila euro, a seguito delle contestazioni mosse dall'Arpal

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E’ un fiume in piena l’ex Sindaco Paolo Strescino che nei giorni scorsi si è visto recapitare dalla Provincia 21 multe da 6 mila euro, per un totale di 126 mila euro, a seguito delle contestazioni mosse dall’Arpal. Nel mirino dell’Agenzia Regionale, in 21 occasioni diverse, “uno scarico troppo pieno della vasca di rilancio dei reflui urbani denominati “Ex Ferriere-Foce Impero”.

ImperiaPost ha incontrato l’ex Sindaco Paolo Strescino che, in una lunga intervista, non ha nascosto tutta la sua amarezza, senza risparmiare dure critiche anche all’amministrazione comunale.

QUAL E’ IL SUO PRIMO COMMENTO SULLE 21 MULTE DA 6 MILA EURO?

“Dopo tre anni di processo, concluso con l’assoluzione perché il fatto non sussiste, mi domando se sia da paese civile procedere in questa maniera e con questo intendo entrare a gamba tesa sulla quotidianità di una persona. Mentre lavoravo è arrivato un postino, per altro simpaticissimo, con 21 verbali. Sono dovuto andare dal mio avvocato a Genova, Massimo Boggio, con lo zaino. Rendiamoci conto. È una cosa normale? Da accettare in silenzio? Ventuno verbali firmati da un signore che lavora in Provincia e che magari guadagna 100 mila euro l’anno e che mi dice, entro 30 giorni, di pagare 120 mila euro”.

COSA PENSA DI QUESTA VICENDA?

“Inizio ad avere scarsa fiducia in questo Paese. Basti vedere la tanto discussa testata a Dulbecco. Essendoci un video che testimonia che non c’è stata alcuna testata, mi domando allora come un medico dell’Ospedale di Imperia, una struttura pubblica, possa refertare la stessa. Non trova? Comunque vedremo il Tribunale a chi darà ragione.

Vede, quando un signore che lavora in Provincia fa partire multe simili, c’è qualcosa che non va. Questa vicenda parte da verbali dell’Arpal che a me sono arrivati 20 giorni prima che terminasse il mio mandato da Sindaco. Oltretutto l’avviso di garanzia per questa vicenda, per la quale ho dovuto sostenere tre anni di processo, mi è arrivato tre giorni dopo la mia caduta da Sindaco. Ora, dopo l’assoluzione al processo, non contenti dalla Provincia mi notificano 21 verbali. Mi domando se sia una cosa da paese civile”.

COME SI SPIEGA LE MULTE?

“Non si spiegano. Qui non funziona più niente. L’Arpal dov’era prima del 2012? Prima andava tutto bene? Peccato, però, che quando io sono diventato assessore all’ambiente, durante la Giunta Sappa 2, Imperia avesse il cantiere del depuratore fermo da 20 anni. Io invito chiunque a prendere le delibere di giunta e di consiglio, i giornali dell’epoca, le agende del Sindaco e vedere cosa ho fatto per dare alla città il depuratore. Se qualcuno dice che il merito è di altri non me ne può fregare di meno. La questione del merito mi ha stufato. Io semplicemente analizzo una situazione che era sotto gli occhi di tutti e che ha fatto fare una pessima figura a Imperia, a livello nazionale e internazionale.

E qual è stato il risultato del mio impegno? Tre anni di processo e una multa da 120 mila euro dalla Provincia, che è un ente che a detta dei più, e sottoscrivo, andrebbe chiuso. Il dirigente della Provincia che ha firmato le multe che mi sono state recapitate quanto mi e ci costa? E quanto mi e ci costa il direttore Arpal? E i funzionari Arpal? Non è tollerabile che grazie a questi personaggi qualcuno possa pensare che sono un delinquente, nonostante un processo dove sono stato sputtanato e poi assolto perché il fatto non sussiste. Ora hanno passato il segno”.

DUNQUE LEI CONTESTA IN DEFINITIVA TUTTO IL SISTEMA

“Sarebbe bene che i burocrati passacarte guadagnassero meno e interpretassero il loro ruolo nella maniera corretta. Sono al nostro servizio. Non devono fare multe per raggiungere solo i loro obiettivi. Lo stipendio glielo pago anche io, come tutti gli imperiesi. Stiano al loro posto. In una ditta privata gente come questa verrebbe licenziata in tre minuti.

Avrebbero per lo meno potuto chiamarmi per avvisarmi del procedimento. E non perché sono l’ex Sindaco, ma perché dovrebbero farlo con chiunque. Lo sanno questi che la gente ha da fare la spesa, mutui da pagare,  figli da mantenere? Allora glielo dico io. Devono imparare a guardare il mondo che li circonda e capire che stanno lì al servizio dei cittadini e non il contrario.

Nei comuni vicini l’Arpal fa come ha fatto a Imperia? Mi spieghino perché non lo hanno fatto anche negli altri Comuni. Parliamo di funzionari dell’Arpal che durante il processo hanno fatto una pessima figura perché hanno sostenuto tesi tecniche che non stavano in piedi. E nonostante tutto, questa farsa continua. Quando uno sbaglia deve dire basta e fermarsi. Se potrò, dopo essermi consultato con i miei legali, se la legge me lo consentirà, andrò fino in fondo a questa storia”.

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