La Procura della Repubblica di Torino ha aperto un’inchiesta per far luce sul presunto mancato ritiro della patente, da parte dei Carabinieri di Imperia, a Gianfrancesco Cabiddu, marito del Procuratore Capo Giuseppa Geremia. Una vicenda alquanto complessa che ha origine in Sardegna, quando Cabiddu avrebbe commesso un’infrazione del codice della strada che avrebbe comportato il ritiro della patente per l’esaurimento dei punti.
Il provvedimento sarebbe stato notificato presso la Caserma dei Carabinieri di Imperia. Ed è da quel momento che il procedimento è finito sotto gli occhi della Procura di Torino. Secondo l’ipotesi accusatoria (il reato contestato sarebbe l’abuso di ufficio), il provvedimento di ritiro della patente sarebbe rimasto chiuso in un cassetto e notificato a Cabiddu solo quando quest’ultimo aveva già terminato l’iter di revisione della patente, ovvero quando ormai aveva perso di efficacia. Un ritardo nella notifica che, di fatto, avrebbe evitato al marito del Procuratore il ritiro della patente.
Nell’inchiesta risultano indagati lo stesso Cabiddu e due ufficiali dei Carabinieri. Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Imperia Luciano Zarbano, sentito dai magistrati torinesi in merito all’accaduto, avvicinato da ImperiaPost nella giornata di ieri, giovedì 21 aprile, nel corso della cerimonia per la consegna della cittadinanza onoraria, da parte del Comune di Imperia, all’arma dei Carabinieri, non ha voluto rilasciare dichiarazioni, specificando però “di non essere indagato” e che si tratta di “una vicenda vecchia”.
Sui fatti la Procura della Repubblica di Torino avrebbe ascoltato anche lo stesso Procuratore Capo di Imperia, Giuseppa Geremia, che non risulterebbe però indagata, oltre, ovviamente, al marito, Gianfrancesco Cabiddu.