25 Dicembre 2024 06:14

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IMPERIA. MALASANITA’. DA ANNI VIVE CON UNA PROTESI ALL’ANCA PER UN’INFEZIONE POST-OPERAZIONE, VERRA’ RISARCITO DALL’ASL CON 170 MILA EURO/LA STORIA

In breve: Vittima un giovane, all'epoca dei fatti 25enne, difeso dall'avvocato Edilio Grappiolo, contitolare dello Studio Legale Roggeri&Grappiolo
asl imperia
A destra l’avvocato Grappiolo

L’Asl è stata condannata a un risarcimento danni di 170 mila euro dal Giudice del Tribunale di Imperia Andrea Canciani nell’ambito di un caso giudiziario di malasanità. Teatro dei fatti, l’Ospedale di Sanremo nel 2001. Vittima un giovane, all’epoca dei fatti 25enne, difeso dall’avvocato Edilio Grappiolo, contitolare dello Studio Legale Roggeri&Grappiolo di Arma di Taggia.

LA STORIA

“Nel 2001, il mio cliente subiva un grave incidente stradale con lesioni plurime – racconta il legale – per curare le quali era ricoverato d’urgenza presso l’Ospedale di Sanremo, ove subiva un intervento chirurgico di riduzione della frattura al collo femorale con osteosintesi. Nei mesi successivi, si formava nella sede della ferita chirurgica un’infezione indomabile, e veniva diagnosticata ‘…artrite settica all’anca ed osteomielite del bacino e del femore..’, esitata in protesizzazione totale dell’anca sinistra, a soli 25 anni, con conseguente necessità, ogni 15 anni, di sostituire la protesi all’anca, con ogni immaginabile disagio, ricovero, intervento chirurgico, nuovo rischio settico, nuova riabilitazione”.

Da anni specializzato nella materia della ‘Colpa Medica’, l’avvocato armese si è accorto della sussistenza dei presupposti per invocare la colpa professionale dell’Ospedale di Sanremo, e per esso di Asl n. 1 imperiese, ancoR prima di sottoporre a perizia il proprio cliente, interrompendo il termine di prescrizione decennale a soli due mesi di distanza dallo spirare del relativo termine, che avrebbe fatto perdere ogni diritto al risarcimento degli ingentissimi danni cagionati.

“Il perito medico-legale ed ortopedico, nominato dal Tribunale – prosegue l’avvocato Grappiolo – ha accertato che l’accaduto si è verificato in quanto, nonostante sia stata correttamente eseguita l’operazione chirurgica, per  l’ospedale non ha saputo garantire la perfetta sterilità ed asetticità dei luoghi di cura, tanto che l’infezione batterica contratta ha lasciato postumi invalidanti addirittura maggiori di quelli determinati dall’originario incidente stradale”.

Celebrato l’accertamento tecnico preventivo (c.d. ATP), e verificata con perizia medico-legale la sussistenza della colpa della struttura sanitaria, veniva quantificata la misura dei danni cagionati, in termini di punti percentuali di invalidità permanente parziale, ed in termini di giorni di inabilità temporanea, totale e parziale. L’Asl, però, si è opposta, rendendo necessario un nuovo giudizio, celebrato col rito più veloce previsto dal Codice di Procedura Civile, “rito sommario di cognizione”, che l’Avv. Edilio Grappiolo ha consigliato al proprio cliente per accelerare al massimo la durata del giudizio, sostanzialmente già istruito con la documentazione clinica e la perizia medico-legale depositata agli atti dell’ATP.

“Il Tribunale, visto l’esito della CTU (consulenza tecnica di ufficio) – conclude l’avvocato Grappiolo – ha riconosciuto la colpa dell’ospedale di Sanremo, e per esso di Asl n. 1 imperiese, e l’ingentissima misura dei danni cagionati, ed ha condannato Asl, e la sua assicurazione per la responsabilità civile dell’epoca del sinistro, Unipol Sai, a risarcire il danno (170 mila euro, ndr) ed a rimborsare le ingenti spese legali occorse per ottenere giustizia, pur in misura inferiore a quanto era astrattamente possibile ottenere, tanto che si sta valutando l’appello, ma sulla sola quantificazione dei danni, per le terribili conseguenze della protesizzazione, che dureranno per tutta la vita del paziente, e delle spese legali”.

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