24 Dicembre 2024 02:45

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PESCA.IN REGIONE L’OK UNANIME ALL’ORDINE DEL GIORNO DELLA LEGA NORD A DIFESA DEI CONFINI MARITTIMI DELLA LIGURIA/ LA RICHIESTA

In breve: Votato oggi dall'assemblea legislativa della Liguria il documento presentato dal capogruppo Alessandro Piana contro il Trattato di Caen. A margine della votazione, flash mob dei consiglieri e assessori leghisti #nocaen 'Giù le mani dai confini'

trattatocaen

Imperia. È stato votato oggi dall’assemblea legislativa della Liguria il documento presentato dal capogruppo Alessandro Piana contro il Trattato di Caen. A margine della votazione, flash mob dei consiglieri e assessori leghisti #nocaen ‘Giù le mani dai confini’

«Come gruppo consiliare abbiamo ritenuto necessario protestare, anche in modo ben visibile, contro l’assurdo trattato di Caen di cui le autorità regionali, a tutti i livelli, e addirittura gli europarlamentari eletti sul territorio, non erano stati mai messi a conoscenza dal governo Renzi se non dopo l’episodio, ormai noto, del sequestro del peschereccio Mina dello scorso gennaio.

Episodio per altro non unico, visto che già a fine 2014 un altro peschereccio era stato sequestrato e rilasciato dietro pagamento di ammenda da 2 mila euro alle autorità francesi, con decurtazione del 10% dei punti sulla patente nautica. Un provvedimento sanzionatorio questo che, oltre a essere assurdo sul piano giuridico, visto che il Trattato di Caen non è stato mai ratificato dall’Italia, è anche molto penalizzante per il peschereccio coinvolto visto che i punti sulla patente nautica sono requisiti fondamentali per l’accesso ai finanziamenti europei». Così è intervenuto Alessandro Piana, capogruppo della Lega Nord in Regione Liguria, che oggi ha presentato un ordine del giorno, sottoscritto da tutti i consiglieri del Carroccio e approvato all’unanimità dal consiglio regionale, perché il governo sia sollecitato “a fornire chiarimenti e precisazioni riguardo alla vicenda del peschereccio Mina e riguardo al Trattato bilaterale tra Italia e Francia di Caen del 21 marzo 2015”. «È allucinante che ancora il ministro Gentiloni e il sottosegretario alla Pesca Castiglione non abbiano fornito delucidazioni precise alla Liguria nonostante le reiterate richieste da parte dell’assessore regionale alla Pesca Stefano Mai che ha chiesto che siano messe nero su bianco le rassicurazioni fatte a parole in un incontro a Roma di qualche settimana fa – spiega il capogruppo Piana – ricordo che se non fosse stato per il sequestro del Mina non saremmo neppure venuti a sapere dell’esistenza di questo trattato che non è stato mai portato all’attenzione del Parlamento italiano e, qualora accadesse, auspichiamo sia respinto con forza. È un trattato profondamente lesivo nei confronti del comparto ittico ligure e, come abbiamo già annunciato, come Lega Nord ci opporremo in ogni sede istituzionale perché non sia ratificato. Ma in attesa che il Trattato venga respinto con decisione dai nostri parlamentari, riteniamo necessario e urgente che il governo dia, con impegni scritti, garanzie certe e inequivocabili ai nostri pescatori che in questi anni hanno fatto ingenti investimenti per pescare oltre le 12 miglia. In gioco non c’è solo la pesca al gambero nella fossa del Cimitero, ma tutto il comparto ittico dei grandi pelagici, spada in primis, e quindi il futuro di decine di pescatori, attività dell’indotto e famiglie liguri».

Qui sotto, il testo dell’ordine del giorno depositato da Alessandro Piana, capogruppo del Carroccio in Regione Liguria e la foto del flash-mob in consiglio di consiglieri e assessori della Lega Nord

ORDINE DEL GIORNO

 Oggetto: Sequestro del peschereccio italiano “Mina”.

I sottoscritti Consiglieri Regionali,

PREMESSO CHE

 

  • Mercoledì 13 gennaio 2016 un peschereccio, di stanza nel porto di Sanremo, è stato fermato dalle Autorità francesi nella zona a ridosso del confine tra Ventimiglia e Nizza, probabilmente per aver sconfinato durante l’attività di pesca del gambero in profondità;
  • Nella serata di lunedì 18 gennaio si è avuta la notizia del dissequestro del peschereccio “Mina” , dietro pagamento di una cauzione di circa 8.000 euro da parte del Comandante Ciro Lobasso; la vicenda, al momento della presentazione di questo documento, rimane aperta per quanto riguarda il procedimento penale;

 

CONSIDERATO CHE

 

  • Motivo della contesa e di inasprimento dei toni tra Italia e Francia è stata la linea di confine in mare in corrispondenza di Ventimiglia: le Autorità transalpine affermano che il “Mina” avrebbe sconfinato nelle loro acque nazionali perché richiamano un accordo bilaterale tra i due Stati del 21 marzo 2015; quest’ultimo, però, non è stato ancora ratificato da entrambi i Paesi contraenti quindi non è ancora entrato in vigore;
  • La modifica dei confini marittimi comprende anche la cosiddetta “Fossa del cimitero” , il cui fondale è popolato da gamberoni rossi;

 

TENUTO CONTO CHE

 

  • L’articolo 2 del Trattato bilaterale afferma che, onde evitare che lo stesso pregiudichi le tradizioni dei pescatori professionali delle due nazioni, le parti concordano, quale intesa di vicinato, di lasciare, ai pescherecci italiani e francesi, esercitare un’attività sui luoghi tradizionali di pesca situati all’interno di una zona definita; la “Fossa del cimitero” è, di fatto, esclusa;
  • Il documento suddetto revoca, ai pescherecci italiani, il diritto di calare le reti nella “Fossa dei gamberoni” di Ventimiglia;
  • Tuttavia non si ha avuta la violazione della Legge italiana perché il Governo italiano non ha ancora sottoposto il nuovo Trattato al vaglio del Parlamento;

 

CONSIDERATO ALTRESI’ CHE

 

  • Risulterebbe alquanto inopportuno prendere decisioni così importanti e delicate senza coinvolgere il territorio;
  • L’accordo bilaterale penalizza fortemente gli operatori locali del settore: i francesi non pescano in quel tratto di mare, considerato, invece, essenziale e prezioso per i soggetti citati in prima battuta; i pescatori italiani avranno a disposizione un tratto costiero, a largo di Capo Mortola, insufficiente per soddisfare la richiesta di mercato;
  • Il settore della pesca sta vivendo un momento di difficoltà e di crisi; fatti come quello descritto in questo documento non aiutano il compartimento in questione e il raggiungimento di un equilibrio tra la conservazione delle risorse, il mantenimento dell’occupazione e lo sviluppo dell’indotto;
  • Si stima che, per i motivi citati nei punti precedenti, dodici imbarcazioni specializzate ed una quarantina di famiglie (escluso l’indotto) rischino lo stipendio;

 

IMPEGNANO IL PRESIDENTE E LA GIUNTA REGIONALE

 

  • A sollecitare il Governo italiano affinchè vengano forniti chiarimenti e precisazioni riguardo la vicenda descritta nel presente Ordine del Giorno e il Trattato bilaterale tra Italia e Francia del 21 marzo 2015;
  • A trasmettere questo documento a tutti i Parlamentari affinchè ci sia un ausilio degli stessi nell’azione di sollecitudine citata nel punto precedente.

 

 

Alessandro Piana

 

Franco Senarega

 

Giovanni De Paoli

 

Stefania Pucciarelli

 

Alessandro Puggioni

 

 

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