Dalla Coppa Campioni alla serie A2 in un anno. E’ stato un crollo verticale quello della Rari Nantes Imperia nel campionato di serie A1 femminile di pallanuoto. Dopo anni di successi, con due Coppe Len, uno scudetto e una finale scudetto persa, la formazione giallorossa, dopo la partenza del coach Marco Capanna e delle big (hanno detto addio a inizio stagione, tra le altre, Elisa Casanova, Giulia Emmolo e Giulia Gorlero) ha chiuso il campionato al penultimo posto, retrocessa con due turni di anticipo, racimolando solo 6 punti.
Il progetto di contenimento dei costi dell’ormai ex presidente Luca Ramone, sostituito poi da Maurizio D’Angelo, non ha dato i frutti sperati, portando a una retrocessione pesante, nei numeri e nei fatti.
“Dispiace per la città – ha commentato a ImperiaPost il Sindaco Carlo Capacci – Non è stato possibile mettere in piedi un progetto serio per via della mancanza di finanziamenti e sponsor che purtroppo non è stato possibile reperire”.
L’ex Sindaco e assessore allo Sport Paolo Strescino, da sempre sostenitore della piscina e della pallanuoto, è un fiume in piena: “Avevo ragione io. Questa retrocessione è parte di un disegno scientificamente voluto dall’attuale dirigenza. Con la retrocessione abbiamo perso le dirette Rai, una visibilità importante per la città, oltre alla possibilità di ospitare i concentramenti delle squadre europee. Ma la cosa più grave è che, a parte poche persone, come il sottoscritto, nessuno ha detto niente mentre si consumava un danno inqualificabile per storia sportiva di un intero territorio”.
“E’ molto antipatico – prosegue Strescino – dover dire, avevo ragione io. Tutti quelli che sostenevano il contrario ora abbiano il coraggio di chiedere scusa. Quello a cui abbiamo dovuto assistere quest’anno è un vero e proprio scempio sportivo. E la cosa triste è che a nessuno è fregato nulla. C’è chi addirittura ha dato fiducia a questa dirigenza e chi fino a pochi mesi fa sosteneva di voler puntare alla vittoria della Coppa Italia. La triste realtà dei fatti, però, è un’altra. La Rari è arrivata penultima, con un ritardo di 9 punti dal Bologna neo-promosso. Parliamo di una squadra, caso mai qualcuno se lo fosse dimenticato, che lo scorso anno si è giocata la finale scudetto e l’anno precedente lo ha vinto. La società diretta da Ramone e dai suoi amici ha portato a questo drammatico risultato”.
“Il Sindaco Capacci si dispiace? – conclude Strescino – Avrebbe dovuto pensarci prima e magari chiedersi come può una società come la Rari Nantes continuare a gestire la piscina senza un contratto. L’anno scorso tutti gli amministratori erano in pole position a fare i fighi in piscina, a prendersi tutti i meriti. Oggi dove sono? Perché non vanno in tribuna oggi che la Rari Nantes retrocede in A2? Io chiedo ufficialmente, come cittadino, al Sindaco e all’assessore allo sport di dirmi se la piscina è una struttura pubblica oppure un centro sociale occupato, autogestito. Io ho fatto il Sindaco e so come funziona un Comune. Non mi pare che le altre strutture sportive pubbliche vengano regalate alle altre società. Perché allora la Rari Nantes continua a gestire la piscina senza un contratto? Mi auguro che almeno un consigliere comunale, di maggioranza o opposizione, non mi interessa, intervenga su questa vicenda e chieda spiegazioni all’amministrazione comunale”.