24 Dicembre 2024 03:35

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MOTORINO A FUOCO DOPO L’INCIDENTE, 23ENNE FINÌ IN PROGNOSI RISERVATA. ANCHE A IMPERIA IL PROCESSO ALLA PIAGGIO PER GLI SCOOTER “DIFETTOSI”/LA STORIA

In breve: Nel dettaglio, i fatti contestati risalgono all'aprile del 2009, quando l'imperiese Manuel S., all'epoca 23enne, si schianta, a bordo del suo Gilera Runner, contro un'auto, in Viale Matteotti

scooter in fiamme

Sbarca anche a Imperia il processo alla Piaggio per gli scooter “difettosi”. Nel mirino sono finiti i serbatoi che, in diverse occasioni, hanno preso fuoco dopo provocando cinque feriti gravi. Episodi che hanno già portato a due condanne in sede civile e a un processo penale, quello in corso a Imperia e appena cominciato davanti al Giudice Monocratico Giulia Bonsignorio.

Nel dettaglio, i fatti contestati risalgono all’aprile del 2009, quando l’imperiese Manuel S., all’epoca 23enne, si schianta, a bordo del suo Gilera Runner, contro un’auto, in Viale Matteotti, a seguito di una manovra azzardata, una inversione a U, del mezzo a quattro ruote.

L’impatto non è violentissimo, ma il motorino prende fuoco. Le fiamme avvolgono il 23enne e la sua giovane amica, Giorgia C.  Manuel viene ricoverato in prognosi riservata con ustioni di primo, secondo e terzo grado. Lo stesso vale per Giorgia, anche se per fortuna con lesioni meno gravi, a gambe e mani.

Dopo una lunga inchiesta, condotta dal Pubblico Ministero Alessandro Bogliolo, il processo è approdato in aula con due imputati, entrambi accusati di lesioni personali, Anesti Kuqi, alla guida dell’auto al momento dell’incidente, e Lucio Masut, progettista del motorino Gilera Runner targato Piaggio. 

Proprio Masut risulta imputato in quanto “nella sua qualità di progettista del ciclomotore Piaggio Runner, per colpa consistita in imperizia, cagionava alla vittima lesioni personali”.

E’ lo stesso Pm a spiegare il perché del coinvolgimento di Masut. “L’incidente provocava la deformazione del telaio dello scooter con interessamento del serbatoio […] a causa del sistema di progettazione del motoveicolo veniva a mancare la tenuta tra le pareti del serbatoio e il tappo galleggiante, sicché, tale evenienza, unitamente all’aumento di pressione subito dallo schiacciamento del serbatoio, comportava lo sfiato di vapori e benzina direttamente in direzione del conducente”. 

Un problema di natura tecnica causato dal fatto che “il serbatoio, posizionato nella parte anteriore del veicolo, era stato progettato senza concreti elementi strutturali in grado di assorbire l’energia dell’impatto”.

Questa mattina in udienza sono stati sentiti l’agente di Polizia Municipale Marco Paris, che intervenne sul luogo dell’incidente nell’aprile del 2009, oltre ai periti di parte.

 

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