Carla Nattero (SEL) ha inviato un comunicato stampa riguardante la situazione amministrativa e politica della città in questo particolare periodo
“Non reggono alla realtà dei fatti, le interpretazioni bizantine, i sofismi nelle quali si sta esercitando una parte della maggioranza, segnatamente il segretario provinciale del PD, per dimostrare che la scelta di Strescino nulla cambia nella ispirazione iniziale dell’ amministrazione imperiese.
La realtà invece è molto lineare. Strescino e i suoi consiglieri comunali si sono accasati nell’ambito del centrodestra, aderendo al partito di Alfano. La rottura con Scajola si evidenzia essere stata molto di più una lotta in famiglia che il cambiamento di un sistema di potere. Tanto che alle prossime elezioni europee vedremo molto probabilmente Strescino alleato con il partito di Scajola.
Concluse le pratiche della separazione,e’ tornata insomma la pace a Paperopoli. Il tutto era facilmente prevedibile, ed è stato il motivo di fondo per cui SEL non ha aderito all’alleanza a sostegno di Capacci.
Ma ancora più della riproposizione dei giudizi sul passato è interessante analizzare il presente.
Il PD, con l’abbandono di fatto della connotazione civica e antiscajolana da parte della lista di Strescino, vede sgretolarsi una delle motivazioni principali per cui ha dato il suo sostegno all’alleanza. C’è anche da dire che nel frattempo, a essere generosi, non ci sono stati risultati positivi di carattere amministrativo che abbiano dato nuove basi all’amministrazione Capacci.
Quindi ci troviamo proprio di fronte a un governo Letta in salsa imperiese, sia per le forze da cui è formato, sia per la totale inadeguatezza programmatica.
E coerentemente SEL sta all’opposizione a Roma come a Imperia.
L’amministrazione Capacci, a differenza del governo Letta, non è mai messa in discussione dalla sua maggioranza. A Imperia a sentire maggioranza e PD va tutto bene. Non c’è nemmeno mezzo problema.
Allora forse sarebbe già un passo in avanti se il PD a Imperia diventasse un po’ più attivo e più netto, visto che la caratterizzazione politica della maggioranza ora è definita.
Se cominciasse per esempio sulla SERIS a difendere la refezione, riorganizzata sì ma a gestione pubblica, sostenendo una battaglia di bandiera più che decennale della sinistra.
Se intervenisse sulla questione Agnesi dicendo una cosa semplice, la stessa che il sindaco di Finale ha detto alla Piaggio proprio in questi giorni: se Colussi non si rispetta il piano di impresa del 2005 la città di Imperia non può reggere il sacrificio del peso urbanistico della Porta del Mare.
Se abbandonasse le eccessive prudenze e le paure sul porto e mettesse anche in conto, al posto di fare fragili compromessi, l’eventualità di ricominciare da capo con un progetto maggiormente rispondente alle caratteristiche multivocazionali dell’economia imperiese.
Mi rendo conto che una risposta positiva a questi “se” significherebbe una linea politica e programmatica radicalmente diversa da quella dell’amministrazione Capacci. Ma proprio di questo c’è bisogno, se si vuole tentare di dare una prospettiva a Imperia che è attualmente una città in ginocchio”