Trentatremila euro. Questo l’ammontare della multa notificata dalla Provincia di Imperia all’ex Sindaco di San Bartolomeo Adriano Ragni e al Comune di San Bartolomeo al Mare. Il motivo? “Il supero dei valori limite delle acque reflue recapitanti in mare presso l’impianto di depurazione fognario sito in Piazza Amerigo Vespucci nel Comune di San Bartolomeo” si legge nel relativo atto. Ma non è tutto, nel documento si fa cenno anche al fatto che “risulta che lo scarico a mare della fognatura comunale è effettuato senza la prescritta autorizzazione”.
Una sanzione pari a 33 mila euro sulla falsa riga di quella notificata nelle scorse settimane al Comune di Imperia e all’ex Sindaco Paolo Strescino. Anche in questo caso il procedimento è di natura amministrativa e segue quello penale, nell’ambito del quale risultavano indagati, con l’accusa di danno ambientale e omissione in atti d’ufficio, a causa di alcuni valori fuori norma degli scarichi fognari, l’ex Sindaco Ragni, il Sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori e l’ex Sindaco di Ospedaletti Eraldo Crespi, poi chiusosi con l’archiviazione in quanto il giudice “ha ritenuto insussistente l’elemento soggettivo, alla luce della comprovata fattiva attività posta in essere dagli indagati per ottenere la miglioria dell’impianto di depurazione”.
Contattato da ImperiaPost, l’ex Sindaco Ragni ha dichiarato: “La multa mi è stata notificata questa mattina (ieri, mercoledì 11 maggio, ndr) e mi sono già confrontato con gli uffici comunali competenti. La multa è rivolta a me solo in quanto, nelle vesti di Sindaco, rappresentante legale del Comune all’epoca dei fatti, ma il destinatario è il Comune di San Bartolomeo. Il parallelo procedimento penale è stato archiviato. E’ stato ampiamente dimostrato che nella gestione del depuratore non si poteva fare diversamente.
Il depuratore, infatti, era stato progettato e costruito a norma, ma nel momento in cui è entrato in funzione le normative erano nel frattempo cambiate. Per adeguarsi alle nuove normative sarebbe stato necessario costruire il depuratore in un’altra area con una spesa calcolata in oltre 5 milioni di euro. Oltre al fatto che si trattava di una spesa ingentissima, sarebbe stato impossibile autorizzare la messa in funzione del nuovo depuratore, in quanto, nel frattempo era stato deciso di realizzare il collettamento di tutto il golfodianese al depuratore di Imperia. Il fatto che però al momento dell’entrata in funzione e nei mesi successivi il depuratore non rispettasse i parametri di legge non significa che vi sia stata una qualche forma di inquinamento ambientale. In questo momento credo che la priorità, per tutti, sia che vada avanti il progetto del collettamento”.