Il Gip ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dal Pubblico Ministero Alessandro Bogliolo nell’ambito dell’inchiesta che vedeva indagati, con l’accusa di peculato, per il presunto uso improprio della scorta, l’ex Ministro Claudio Scajola e quattro agenti di Polizia, Roberta Izzo, Giovanni Colucci, Nicola Malafronte e Stefano Bernardi . Tutte le posizioni degli indagati sono state archiviate per l’infondatezza della notizia di reato, tranne una, quella di Stefano Bernardi, per il quale la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per via di alcune ore di straordinario segnate dall’agente, ma che in realtà non avrebbe svolto.
L’inchiesta scaturì a seguito dell’arresto di Scajola, l’8 maggio del 2014, nell’ambito dell’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria denominata “Breakfast” per cui Scajola è ancora sotto processo con l’accusa di procurata inosservanza della pena per aver, secondo gli inquirenti, favorito la latitanza di Amedeo Matacena, l’ex Parlamentare del Pdl, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.
I fatti relativi alla scorta si riferivano agli ultimi mesi del 2013 e i primi del 2014 in cui Scajola, attraverso la segretaria, avrebbe secondo l’accusa disposto viaggi “extra” per Chiara Rizzo, la moglie di Matacena, e più in generale per interessi personali.