“E’ una pagina di cronaca nera senza fine quella che da anni si scrive sul carcere di Imperia”. Il Sappe ligure richiama nuovamente l’attenzione sulla gestione del penitenziario del capoluogo ponentino, “un carcere che desta preoccupazione per quanto accade senza ottenere la giusta attenzione da parte della Direzione presente in istituto solo per la firma settimanale o poco più”.
Il segretario Lorenzo racconta che quanto è accaduto nelle ultime settimane “rappresenta un indice di pericolosità che non può essere contrastato solo dalla Polizia Penitenziaria che benché preparata e guardinga è numericamente sottodimensionata”.
La cronaca racconta che due detenuti, per ottenere il trasferimento in altro istituto, in forma di protesta si sono cuciti la bocca con del filo metallico. Ad un nuovo detenuto, durante la perquisizione, sono stati trovato circa 700 grammi di cocaina pura. Il detenuto è stato deferito dalla Polizia Penitenziaria all’autorità giudiziaria. Solo pochi giorni dopo un altro detenuto è stato trovato in possesso di circa un grammo di eroina mentre all’interno di una lettera indirizzata ad un altro recluso, è stata rinvenuta dell’hashish.
Un detenuto nordafricano, in preda ad una crisi nervosa, ha appiccato il fuoco all’ interno della propria cella e solo grazie all’intervento tempestivo degli agenti si è riusciti ad evitare il peggio facendo evacuare tutti i detenuti dalla sezione a causa dei fumi tossici sprigionati, tant’è che 4 agenti sono dovuti ricorrere alle cure ospedaliere perché intossicati.
“Il SAPPe – conclude Lorenzo – ha da sempre contestato non solo la carenza di organico della Polizia Penitenziaria ma l’assenza di un Direttore che oggi è a part time. Per questo è indispensabile un’inchiesta non solo amministrativa, ma anche parlamentare che appuri le condizioni di lavoro e detenzione perché non si può non constatare quanto quotidianamente fa la Polizia Penitenziaria, nel contrastare i fenomeni di droga, di ordine e sicurezza finanche il monitoraggio del fenomeno della radicalizzazione islamica senza essere dotata della giusta attenzione da parte dell’amministrazione del carcere”.