Il sequestro dei 97 posti barca ad opera della Polizia Postale, su mandato del Procuratore della Repubblica Giuseppa Geremia, solleva il sipario su una nuova inchiesta giudiziaria sul porto turistico (il fascicolo è nelle mani del Pm Maria Antonia Di Lazzaro). L’ipotesi di reato contestata è frode in pubbliche forniture. Nel registro degli indagati sono stati iscritti Emilio Morasso, direttore dei lavori, già rinviato a giudizio per falso nell’ambito del processo per truffa aggravata ai danni dello Stato in corso a Torino, e Valentino Castellini, direttore dei lavori per le opere marittime. Nel mirino il malfunzionamento dei sistemi di ormeggio e problematiche strutturali alle pile dei pontili, elementi entrambi emersi a seguito del verbale della Commissione di Vigilanza e Collaudo del porto turistico. I lavori, secondo la Procura della Repubblica di Imperia, sarebbero stati eseguiti superficialmente e senza rispettare il capitolato d’appalto. Nel registro degli indagati, oltre a Morasso e Castellini, figurano anche rappresentanti dell’Acquamare, la ditta incaricata della realizzazione dei lavori, della Save Group e dell’Euroappalti.
Per risolvere le problematiche strutturali relative alle pile dei pontili, secondo una prima stima elaborata dalla Porto di Imperia Spa, la società incaricata della gestione del porto turistico, sarebbero necessari tra i 60 e i 70 mila euro. Ogni intervento allo stato attuale è però impraticabile in quanto i pontili risultano sotto sequestro. Si tratta di un altro duro colpo per la Porto di Imperia Spa, società in concordato preventivo e in attesa del verdetto del Tribunale. Nel frattempo si attendono le reazioni dei titolari dei posti barca sequestrati al momento del loro attracco sul porto turistico di Imperia, di ritorno dalle vacanze estive. I posti barca, pagati profumatamente, non saranno utilizzabili. Ulteriori richieste danni potrebbero turbare ulteriormente un clima già molto incandescente.