28 Dicembre 2024 02:29

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NASCE ANCHE A IMPERIA IL COMITATO PROMOTORE PER IL NO AL REFERENDUM SULLE RIFORME COSTITUZIONALI. SABATO 4 GIUGNO ALLA FIERA DEL LIBRO LA CONFERENZA DI PRESENTAZIONE /I DETTAGLI

In breve: Si è formato anche a Imperia il Comitato Promotore per il NO al Referendum sulle riforme costituzionali. Sarà presentato alla stampa sabato 4 giugno alle 11, alla fiera del libro presso lo stand dell’ANPI

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Si è formato anche a Imperia il Comitato Promotore per il NO al Referendum sulle riforme costituzionali. Sarà presentato alla stampa sabato 4 giugno alle 11, alla fiera del libro presso lo stand dell’ANPI (all’altezza del bar Charlie in via XX Settembre).

Ne fanno parte cittadini ed esponenti del mondo della cultura, della politica, delle associazioni e delle professioni. La Legge Costituzionale Renzi-Boschi di “riforma” della Parte II della Costituzione stravolge e dissolve l’identità stessa della Repubblica nata dalla Resistenza. E’ del tutto inaccettabile, e lo è ancora di più in rapporto alla legge elettorale 52/2015, cosiddetto “Italicum”.

La Corte Costituzionale, dichiarando l’illegittimità della legge elettorale (cosiddetto Porcellum) ha di fatto svuotato di qualsiasi legittimazione sostanziale la maggioranza ed il Governo. Soltanto il premio di maggioranza dichiarato illegittimo dalla Consulta ha permesso la formazione di occasionali e spesso raccogliticce convergenze di interessi che, con forzature di prassi e regolamenti, hanno portato all’approvazione della “riforma” della Costituzione.

La stessa riforma è stata approvata dalle Camere sotto la “dettatura” stretta del Governo Renzi. La cancellazione dell’elezione diretta dei Senatori e la drastica riduzione dei componenti del Senato, la individuazione dei Senatori tra persone scelte per differenti compiti, per esempio Consiglieri Regionali e Sindaci (per altro tratti da un ceto politico che, come l’esperienza dimostra, non sempre è garanzia di adeguata professionalità), colpiscono in modo irrimediabile il principio della rappresentanza politica e gli equilibri stessi del sistema istituzionale.

Non viene superato il bicameralismo, come si vuole far intendere da parte dei proponenti, ma si crea confusione e conflitto di competenze tra Camera dei Deputati e nuovo Senato, tra Stato e Regioni, anche attraverso l’introduzione di nuovi procedimenti legislativi (ne sono previsti fino a dieci, tutti differenti tra loro); non si crea quindi nessuna semplificazione, ma al contrario confusione ed incertezza.

La stessa scrittura del testo non né chiara né sistematica, ed è quindi di difficile comprensione. Non vengono diminuiti i costi della politica (il nuovo Senato costerà soltanto un quinto in meno dell’attuale). Il vero obiettivo della riforma è lo spostamento dell’asse istituzionale a favore dell’esecutivo, come del resto espressamente invocato dai centri di potere economico-finanziari internazionali.

Una prova è rappresentata dalla circostanza che secondo la “riforma” della Costituzione sarà il Governo a dettare la quasi totalità dell’agenda parlamentare. Ma ne è soprattutto prova la sinergia con la legge elettorale «Italicum», che aggiunge all’azzeramento della rappresentatività del Senato l’indebolimento radicale della rappresentatività della Camera dei Deputati. Ballottaggio, premio di maggioranza alla singola lista, soglie di accesso, voto bloccato sui capilista consegnano la Camera nelle mani del leader del partito vincente — anche con pochi voti – nella competizione elettorale, secondo il modello dell’uomo solo al comando. Ne discendono effetti gravi, molto pericolosi e certamente negativi.

La artificiosa maggioranza ottenuta con il premio, avrà di fatto il potere di eleggere autonomamente, e senza il concorso delle minoranze e delle opposizioni, il Presidente della Repubblica, i membri nomina parlamentare della Corte Costituzionale e del Consiglio Superiore della Magistratura; la maggioranza ottenuta anche con pochissimi voti, ma supergarantita dal premio previsto dalla legge elettorale, avrà artificialmente alla Camera i numeri necessari per modificare la stessa Carta Costituzionale, senza trovare nel nuovo Senato, composto da membri sostanzialmente privi di qualsiasi legittimazione, un benché minimo contrappeso.

L’incontro delle forze politiche antifasciste in Assemblea costituente trovò fondamento nella condivisione di essenziali obiettivi di eguaglianza e giustizia sociale, di tutela di libertà e diritti. Sul progetto politico fu costruita un’architettura istituzionale fondata sulla partecipazione democratica, sulla rappresentanza politica, sull’equilibrio tra i poteri. La Legge Costituzionale Renzi-Boschi stravolge radicalmente l’impianto della Costituzione del 1948, ed è volto ad affrontare un momento storico difficile e una pesante crisi economica concentrando la gran parte del potere nelle mani dell’esecutivo, riducendo la partecipazione democratica, mettendo il bavaglio al dissenso.

Bisogna dunque battersi contro questa modifica della Costituzione. E’ necessaria una battaglia referendaria come quella che fece cadere nel 2006, con il voto del popolo italiano, la riforma — parimenti stravolgente — approvata dal centrodestra. Già nei prossimi giorni il Comitato sarà nelle vie e nelle piazze per raccogliere le firme per il Referendum per l’abolizione della riforma costituzionale Renzi-Boschi e per il Referendum per l’abrogazione di parte dell’Italicum.

Seppur non strettamente necessaria per ciò che riguarda il referendum contro la “riforma” costituzionale – anche se non ancora formalmente indetto, è stato già richiesto dal numero necessario di Deputati e Senatori – è il primo passo per consentire a tutti di comprendere la reale portata della Legge Costizionale Renzi-Boschi e per coinvolgere direttamente le cittadine ed i cittadini nella campagna per la difesa della Costituzione repubblicana e per la democrazia.

A queste faranno seguito iniziative tese a spiegare le ragioni del NO alle modifiche costituzionali e contro l’Italicum, affinché il maggior numero possibile di cittadine e cittadini siano al meglio informati sulla reale sostanza della Legge Costituzionale Renzi-Boschi e sulle sue effettive conseguenze sulla rappresentanza politica e sulla partecipazione democratica.

Invitiamo tutti i cittadini a firmare i Referendum e ad aderire al Comitato per il NO nel Referendum sulle modifiche alla Costituzione, per il NO all’Italicum, per la democrazia.

IL COMITATO PROMOTORE Avv.to Mario Giribaldi (Presidente), Dott. Feli Delucis (Arci) , Ing. Ezio Lavezzi (Anpi).

Primi firmatari: Geneviève Alberti, Ernestina Asinari, Giuseppe Barnato, Diego Bazzanella, Luigia Bottero, Anna Maria Giuganino, Gian Franco Grosso, Mariangela Guasco, Pasquale Indulgenza, Mariano Mij, Carla Nattero, Massimiliano Pirrello, Marcella Rognoni, Michele Rovere, Roberto Rum, Marina Salvaterra, Lucio Sardi, Mauro Servalli, Giuseppe Mauro Torelli, Pierluigi Zuccolo.

Hanno ad oggi aderito al Comitato: Attilio Badellino, Marisa Badellino, Francesco Brilla, Lino Bonavera, Roberto Cordero, Franco Dolmetta, Paolo Gagliardo, Davide Iezzi, Tarjn Giribaldi, Rossella Lorenzi, Cristina Manozzo, Ugo Mela, Roberto Moriani, Alixia Patri, Monica Previati, Franco Puppo, Livio Quaranta, Mara Saglietto, Francesco Scopelliti, Maria Sepe, Raffaele Tarditi, Veronica Zaia.

Chi vuole aderire può lasciare il proprio nominativo ai banchetti di raccolta firme, o comunicare i propri dati a: iovotonoimperia@gmail.com .

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