Dura accusa ieri, lunedì 6 giugno, nel corso della puntata di “Gazebo”, trasmissione in onda su Rai 3, da parte di Roberto Saviano alla provincia di Imperia. Lo scrittore campano, autore di “Gomorra”, da sempre in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata di stampo mafioso, parlando delle liste civiche, divenute “la porta attraverso cui le mafie entrano nella politica”, ha fatto riferimento alle elezioni comunali appena tenutesi in provincia di Imperia. Saviano non cita un comune in particolare, ma il riferimento a Diano Marina appare molto chiaro.
“In provincia di Imperia, è stato scoperto che c’erano tre liste civiche, destra, sinistra e centro, e in ogni lista civica c’erano membri della ‘ndrangheta o persone vicino all’organizzazione” ha detto lo scrittore campano, riferendosi alle risultanze della relazione dell Commissione Parlamentare Antimafia diretta da Rosi Bindi, secondo cui a Diano Marina “tre famiglie di riferimento ‘ndranghetista hanno piazzato i loro candidati. Hanno eletto ciascuna una delle tre liste, per infiltrare i loro candidati”.
ECCO COSA HA DETTO SAVIANO
“C’è un elemento oggettivo che prova il fatto che la politica italiana ha in qualche modo mollato gran parte dei territori che non fanno notizia, cioè dei territori che nel dibattito politico nazionale c’entrano in forma generica: le liste civiche. La sovrabbondanza di liste civiche è una strategia. Siccome in questi territori i partiti non sono sicuri delle persone che candidano o che candiderebbero, allora si protegge il brand del partito e si mette la lista civica. Così in caso di arresto, in caso di inchiesta, è comunque una lista civica”.
“La Commissione Antimafia diretta da Rosy Bindi lo ha detto in maniera molto chiara, la lista civica è la porta attraverso cui le mafie entrano nella politica. Ed è proprio così, perché tanto, in fondo, non devi superare la dogana del partito. La dogana del partito è quasi sempre mediatica. Cioè, le organizzazioni mafiose sanno benissimo che se mettono un parente o una persona vicina dentro un partito, quella persona diventa un bersaglio. Ma se la metti in una lista civica, è più difficile. E quindi è come se stessero regalando alla politica la strada per evitare il caos, il conflitto. Una scorciatoia per dire, vi diamo i voti, con i nostri uomini, ma il vostro partito non viene sporcato. Addirittura in provincia di Imperia è stato scoperto che c’erano tre liste civiche, destra, sinistra e centro, e in ogni lista civica c’erano membri della ‘ndrangheta o persone vicino all’organizzazione”.