25 Dicembre 2024 02:52

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VILLETTE DOLCEDO. L’OMBRA DELLA PRESCRIZIONE NEL PROCESSO PER LOTTIZZAZIONE ABUSIVA. IN AULA IL GIUDICE INVITA IL PM A… / L’UDIENZA

In breve: In totale sono 64 gli indagati, due dei quali: Dema e Angeloni verranno processati con l'accusa di abuso d'ufficio.

dolcedo bogliolo

Imperia – Si è svolta questa mattina, dinnanzi al giudice per l’udienza preliminare Massimiliano Rainieri, l’udienza relativa all’inchiesta condotta dal PM Alessandro Bogliolo sulla lottizzazione abusiva a Dolcedo che vede indagate 64 persone tra: proprietari delle abitazioni, tecnici comunali e membri della commissione locale paesaggio. Il giudice ha disposto il rinvio dell’udienza al prossimo 30 giugno chiedendo alla pubblica accusa di precisare i tempi di cessazione di permanenza del reato al fine di verificare se vi siano i presupposti per la prescrizione dello stesso.

L’inchiesta partita nel 2008, (i tempi di prescrizione sono di 4 e 5 cinque anni nel caso vi sia un atto interruttivo) ha coinvolto oltre 170 persone di cui 113 archiviati durante le indagini in quanto avrebbero dimostrato di essere all’oscuro della lottizzazione abusiva al momento dell’acquisto della casa o della ristrutturazione. Due delle 64 persone, il funzionario comunale Massimo Dema e il segretario generale Antonio Fausto Angeloni, sono indagate solo per abuso di ufficio in quanto il giudice non ha riscontrato alcune connessione probatoria con il reato di lottizzazione abusiva. Per i due funzionari si terrà dunque un procedimento a parte.

Dema nella sua qualità di responsabile del procedimento amministrativo per il rilascio dei titoli edilizi e di responsabile tecnico e Angeloni nella sua qualità di segretario comunale: “omettevano di provvedere a dare esecuzione alle ordinanze di demolizione per il periodo 12.12.2011 – 27.12.2012, laddove in data 15.01.2013 emanavano nuove ordinanze di differimento dei termini di sospensione dell’efficacia e dell’esecuzione dei provvedimenti sanzionatori”. Inoltre i due “omettevano di adottare per tutte le zone interessate i provvedimenti sanzionatori previsti dalla legge urbanistica per la lottizzazione abusiva (immediata interruzione delle opere, divieto di disporre del suolo, trascrizione nei registri immobiliari)”. Infine i due “omettevano di adottare i provvedimenti sanzionatori previsti dall’art. 39 comma 4 L.Urb”.

Secondo l’accusa, i 62 proprietari di villette per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio avrebbero costruito in zone sottoposte a vincolo ambientale sforando le volumetrie senza le necessarie autorizzazioni, ad esempio trasformando quello che originariamente era un semplice magazzino agricolo in una villetta.

Allo stato attuale sono circa 80 le villette poste sotto sequestro dalla Procura della Repubblica (con custodi giudiziari gli stessi proprietari) e a rischio confisca.

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