“In città ci sono 560 persone in condizioni estrema povertà. Nel 2015 erano 470. A fronte, però, dell’aumento del numero di soggetti in condizioni di estrema povertà, sono diminuiti i fondi destinati al sociale. Mentre nel 2015 c’erano a bilancio 520 mila euro, nel 2016 ci sono a disposizione solo 270 mila euro. In definitiva, i soggetti che chiederanno al Comune un sussidio per poter sopravvivere, avranno a disposizione 70 euro per soli 7 mesi, poi tutti a casa“. Lo ha dichiarato il capogruppo di Imperia Bene Comune Gianfranco Grosso in consiglio comunale, nell’ambito della discussione sul bilancio di previsione.
“In città c’è gente che muore di fame – ha tuonato Grosso – Sindaco Capacci, dovete prendervi le vostre responsabilità! Alla gente non importa nulla del depuratore, della Tradeco, del porto. Il Comune di Imperia ha sbagliato tutto nella gestione del servizio idrico. Insieme a Ventimiglia è voluto entrare in Rivieracqua e ha voluto affiancarsi ad Amat nelle cause promosse da Amat, perdendole tutte. Per colpa di una politica errata, ora il Comune si trova una spesa pari a 1 milione di euro. Milione di euro che poteva essere utilizzato per aiutare le persone che muoiono di fame in città”.
“E che dire dei 734 mila euro di spese legali? – ha concluso Grosso – Non vi fate delle domande? Probabilmente non riuscite a comunicare con la gente. Ci sono 100 dipendenti della Tradeco che hanno fatto causa al Comune”.