Si è chiusa con tre indagati l’inchiesta della Guardia di Finanza atta ad accertare l’esistenza di un sistema illecito per cui sarebbero stati sottratti un milione e 200 mila euro dai fondi della Caritas della diocesi di Albenga-Imperia. Le accuse, pesantissime, sono di appropriazione indebita aggravata e continuata, malversazione ai danni dello Stato e truffa aggravata.
Nel dettaglio, l’inchiesta, coordinata dal Pm Chiara Venturi della Procura di Savona, e condotta dalle Fiamme Gialle, ha permesso di accertare che tra il 2005 e il 2012 sarebbero spariti circa un milione e 200 mila euro dalle casse della Caritas della Diocesi, in particolare dall’otto per mille, dalle somme raccolte per le adozioni a distanza e dai fondi erogati dagli enti pubblici e destinati a iniziative benefiche e progetti sociali.
Gli indagati sono l’ex parroco di Dolcedo Carmelo Licciardello, già noto per l’inchiesta che lo vede indagato con l’accusa di circonvenzione di incapace perché avrebbe estorto 70 mila euro ad un’ anziana donna di 90 anni affetta da gravi disturbi neuro-cognitivi e depressivi tramite alcune polizze assicurative, l’ex direttore della Caritas, Don Renato Rosso, e Antonella Bellissimo, presidente del centro di ascolto.
Nel dettaglio, a Don Licciardello sono contestati ammanchi per 78 mila euro, a Don Renato Rosso, per 783 mila euro e ad Antonello Bellissimo per 310 mila euro.