26 Dicembre 2024 14:37

26 Dicembre 2024 14:37

VENTIMIGLIA. EMERGENZA MIGRANTI. IL SILP-CGIL:”POLITICA MIGRATORIA FALLIMENTARE A RIMETTERCI, SOLO I POLIZIOTTI”

In breve: Il ministro Alfano ordina ai suoi uomini di impedire ogni velleità di raggiungere la Francia. Ventimiglia, Savona e Genova sono diventate un centro di accoglienza forzata. Non per turisti, per migranti!

collage_silp_alfano_migranti

“Il prossimo 20 giugno ricorrerà la giornata mondiale del rifugiato. Un evento che ricorre ormai da quindici anni. Un evento che nei propositi dell’UNHR, l’organizzazione mondiale che lavora in prima linea per salvare vite umane, proteggere i diritti di milioni di rifugiati, di sfollati e di apolidi e costruire per loro un futuro migliore, di certo non prevedeva un’involuzione come quella che abbiamo, purtroppo, quotidianamente sotto gli occhi”. Così il Segretario regionale del Sindacato Italiano Lavoratori di Polizia CGIL, Fabrizio Pronzalino, con una nota stampa.

“L’assenza di decisioni, di una politica fattiva, di un’assunzione di responsabilità che si impone ogni giorno più pressante, ha finito per riempire le pagine dei giornali. Così, davanti ai capi di stato, ai governanti che si tirano la giacchetta, nascondendo diabolicamente la mano, ecco chi ruba la scena: le mamme di Ventimiglia. Il Palasport è nostro, non dei migranti! Seguono insulti al Sindaco, per l’ordinanza d’urgenza. Ma che può fare il primo cittadino di questa terra di confine?

Il ministro Alfano ordina ai suoi uomini di impedire ogni velleità di raggiungere la Francia. Ventimiglia, Savona e Genova sono diventate un centro di accoglienza forzata. Non per turisti, per migranti! Un risultato incredibile, una politica fallimentare che non fa che vomitare sulle spalle di chi, in coscienza, una mano la dà davvero senza, tuttavia, poter fare molto.

Ecco chi sono i nostri poliziotti, carabinieri, finanzieri e tutti coloro che sono là, a presidiare i binari e a cercare di gestire un’emergenza, umanitaria, che nessuno vuole in mezzo ai piedi. Le questure cadono a pezzi, non ci sono locali idonei e i protocolli sanitari fanno fatica a contenere l’incognita di un nemico invisibile che con questo caldo si fa ancora più minaccioso! Quella briciola di umanità, l’unica che si vede in questa vicenda, l’unica che ci rende ancor fieri di indossare le nostri uniformi, verrà presto dimenticata perché non ha risolto nulla. Non poteva risolvere nulla. Non doveva risolvere nulla. Eppure sarà anche l’unica che quelle persone si porteranno dietro per tutta la vita”.

Condividi questo articolo: