5 Novembre 2024 01:23

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5 Novembre 2024 01:23

IMPERIA: SIMULÒ INCIDENTE STRADALE PER TRUFFARE L’INAIL. FALSO INVALIDO CONDANNATO A 2 ANNI E 6 MESI DI CARCERE/LA SENTENZA

In breve: Due anni e 6 mesi. Questa la pena inflitta dal Giudice Maria Grazia Leopardi nei confronti di Oscar Capossela, accusato di truffa per aver finto l'invalidità a seguito di un incidente stradale.

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Due anni e 6 mesi. Questa la pena inflitta dal Giudice Maria Grazia Leopardi nei confronti di Oscar Capossela, 41enne, accusato di falso e truffa per aver finto l’invalidità a seguito di un incidente stradale. Oltre alla condanna il Giudice ha disposto il sequestro di beni per un ammontare di circa 461 mila euro, derivanti dai rimborsi erogati dall’INAIL.

Nel dettaglio il PM Lorenzo Fornace aveva chiesto una condanna a tre anni e due mesi di reclusione per Caapossela, difeso dall’avvocato Giuseppe Pugliese. L’INAIL invece, costituitasi in parte civile, era difesa dall’avvocato Riva.

LA STORIA

L’uomo aveva segnalato all’INAIL di essere stato vittima di un infortunio stradale in quanto investito con il proprio scooter da un’autovettura che si era dileguata subito dopo l’incidente. A seguito del fantomatico scontro, all’uomo venne diagnosticata la paraplegia agli arti inferiori e, sulla base della documentazione sanitaria prodotta ai vari uffici, gli era stato riconosciuto lo status di persona colpita da infortunio sul lavoro, in quanto l’incidente sarebbe avvenuto per recarsi sul posto di lavoro.

Le indagini svolte permisero però di accertare che l’incidente stradale, peraltro mai rilevato, era da ricondursi ad una caduta accidentale dalla moto, senza responsabilità da parte di terzi.

Dai successi esami e raffronti della documentazione acquisita presso vari ospedali, con quella prodotta dall’indagato all’INAIL, vennero inoltre accertati numerosi casi di avvenuta falsificazione, ideologica o materiale, delle certificazioni e degli esami medici presentati al fine di dissimulare le reali condizioni di salute. Le indagini consentirono di rilevare che l’indagato non soffriva di alcuna patologia di carattere fisico.

Nel 2013 a Capossela vennero sequestrati beni per un valore complessivo di 700 mila euro, equivalenti a 300mila euro derivanti dal risarcimento dell’assicurazione e 400mila euro ricevuti dall’INAIL per via dell’alto grado di invalidità.

Nel corso del processo in corso presso il Tribunale di Imperia sono stati sentiti decine di testimoni, tra organi inquirenti e funzionari dell’INAIL.

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