Nuova bufera sull’amministrazione comunale. Giulia Gorlero ha annunciato la propria fuoriuscita dal gruppo consiliare di Azione Civica, per aderire al Gruppo Misto. La maggioranza, dunque, perde l’ennesimo tassello. Azione Civica resta rappresentata, in consiglio, dai soli Paolo Montesano e Cristina Gavi, dopo le “defezioni” di Diego Parodi e Giulia Gorlero. Si allarga invece il Gruppo Misto, ora composto dal Sindaco Carlo Capacci, dal presidente del consiglio Diego Parodi e da Alessandro Savioli (ex Imperia Cambia), Fulvio Balestra (ex Imperia Cambia), Giulia Gorlero (ex Azione Civica) e Antonio Russo (ex M5S).
La decisione della pallanuotista imperiese (pronta per rappresentare l’Italia alle Olimpiadi di Rio de Janeiro in Brasile) arriva a pochi giorni dalla dura presa di posizione del Sindaco di Imperia Carlo Capacci che, in risposta ad alcune critiche della Gorlero sulla viabilità cittadina, aveva parlato: di “Consiglieri Comunali di Maggioranza quasi mai presenti in Consiglio Comunale che atterrano a Imperia un giorno qualunque per lamentarsi del traffico“.
Chiaro il riferimento del primo cittadino all’ormai ex consigliera di Azione Civica che non l’ha presa bene e ha sbattuto la porta. Giulia Gorlero ha comunicato la propria fuoriuscita dal gruppo di Azione Civica con una missiva al presidente del consiglio comunale Diego Parodi: “Nonostante le molteplici e ripetute segnalazioni pubbliche al Sindaco Capacci affinché prendesse, nella quotidianità della sua azione amministrativa, seriamente in considerazione il pieno rispetto del suo (e nostro) programma elettorale, quindi del mandato affidatogli dagli imperiesi, non avendo, ad oggi, ricevuto alcun cenno in merito mi vedo costretta a comunicarle la mia uscita dal gruppo di Azione Civica e l’adesione al gruppo misto. Mi preme, per sua completezza, allegare la lettera sottoscritta da me e da altri in data 17 novembre 2015 alla quale, come dicevo, ad oggi, sto aspettando risposta. Certa che trarrà buoni spunti da suggerire al consiglio comunale tutto, ad esempio il ridimensionamento di una giunta tanto inefficace e dispendiosa”.
