25 Dicembre 2024 08:23

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PROCESSO DISCARICA PONTICELLI. IN AULA BEPPE ENRICO E GIORGIO NEGRO/LE DEPOSIZIONI – Tra i testimoni anche due ex amministratori dei Comuni di Genova e Savona

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Nuova udienza, questa mattina, martedì 21 gennaio, in Tribunale a Imperia, del processo relativo alla discarica Ponticelli che vede sul banco degli imputati l’ex assessore all’Ambiente Alberto Bellotti, l’ex presidente della Provincia Gianni Giuliano,  Danilo Sfamurri, Davide e Luigi Bianchi, con l’accusa di reati ambientali e abuso d’ufficio. Secondo l’accusa la Provincia di Imperia avrebbe concesso l’ampliamento della discarica Ponticelli nonostante il sito fosse già saturo.

Al centro dell’udienza odierna il soprallugo alla discarica di Ponticelli effettuato dal geometra Lionello Belmonte prima della conferenza dei servizi.

Il primo teste è stato l’ingegnere Carlo Senesi, all’epoca assessore all’ambiente del Comune di Genova che nel 2008 venne interpellato per lo smaltimento dei rifiuti dal Comune di Imperia: “Ricevetti una lettera – dichiara Senese – nella quale si evidenziava la richiesta di una disponibilità per il conferimento di rifiuti solidi urbani. La risposta fu negativa perché non c’erano le condizioni“.

Subito dopo è stato interrogato Gianpietro Filippi, assessore ai rifiuti nella provincia di Savona tra il 2004 e il 2008: “Imperia ci aveva chiesto se potevamo ricevere dei rifiuti perché non avevano più la capacità di stoccaggio. Noi avevamo operative solo più due discariche, inizialmente c’è ne erano 4, ma gli spazi disponibili erano sufficienti solo per altri due anni e non potevamo esaurire anticipatamente lo spazio e quindi abbiamo detto no a Imperia“.

Il terzo testimone è stato Giorgio Negro, all’epoca direttore generale della Provincia che ha spiegato dettagliatamente la situazione in merito all’emissione di un ordine di servizio in merito alla discarica di Ponticelli: “Sì, l’ho emesso io dando incarico al geometra Belmonte Lionello di consulenza per verificare la stabilità del corpo della discarica di Ponticelli – ha esordito Negro – Dovetti approfondire cosa vuol dire verifica di stabilità, arrivai alla conclusione che la VIA (valutazione di impatto ambientale) era l’autorizzazione ambientale che la regione doveva dare prima dell’ampliamento. Il comitato ci mise parecchi mesi, da gennaio a agosto, per approvare la VIA e il comitato chiese un’ampia documentazione. Poi la giunta approvò alla fine del percorso la costruzione della ditta Ponticelli con la formula un po’ particolare che la Provincia doveva verificare la stabilità, ma visto che la VIA può avere un condizionamento nel futuro perché dura tre anni ecco come interpretammo questa clausole. Il progetto arrivò in conferenza e poi fu dato l’incarico al geologo  di controllare se era cambiato qualcosa nel frattempo e, quest’ultimo in sede di conferenza di servizi rilasció ulteriori prescrizioni per il futuro (i livelli per i liquidi, incrementa altre cose) e l’ufficio seguì dettagliatamente queste prescrizioni”.

Alla domanda della difesa se non era contrastante nominare il geologo dopo così pochi giorni, Negro ha ribadito che è stato fatto tutto per massima tutela e per verificare che ogni cosa fosse mantenuto nelle condizioni per cui era stato rilasciato il VIA.

Ultimi testimoni sono stati Matteo Modena, dipendente della Provincia che ha raccontato il sopralluogo alla discarica di Ponticelli e Giuseppe Enrico, all’epoca direttore del settore ecologia a Imperia firmatario di una relazione tecnica e di una bozza della delibera di giunta provinciale per l’autorizzazione dell’ampliamento all’incremento volumetrico della discarica: “La firma è la mia – dichiara Enrico controllando il documento messo a disposizione dalla Corte – mi ricordo qualcosa, ma ho fatto tante conferenze servizi e messo tante firme”.

Ora la prossima udienza sarà il 25 marzo 2014.

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