Catene ai piedi, in silenzio, in fila indiana, con il viso coperto con una maschera e un cartello appeso al collo, con sopra indicata una destinazione. Si sono presentati così, questo pomeriggio, tra le bancarelle di San Giovanni, davanti ai passanti, in Calata Cuneo, una decina di attivisti.
Hanno inscenato un flash mob, promosso dal Circolo Arci, per dire no alle “deportazioni dei migranti“. Mentre i figuranti sfilavano, altri attivisti distribuivano volantini per spiegare i perché della protesta silenziosa.
“Fermiamo le deportazioni dei migranti perché disumane, discriminatorie, inutili, pericolose, costose. Se non lo sapevi, ora lo sai. Non essere complice, fai sentire la tua voce”.
Non mancano critiche alla Riviera Trasporti e alle Poste Italiane, colpevoli di mettere a disposizione treni e aerei per il trasporto dei migranti.
“I pullman della Rt e gli aerei di Poste Italiane vengono usati per trasferire forzatamente persone in campi di concentramento già sovraffollati in mezzo al nulla delle campagne italiane”.
“Più di 3.700 morti solo nel 2015. Più di 25 mila morti in 15 anni, uno ogni 6 ore. Esseri umani trattati come pacchi postali, spesso picchiati e sottoposti a tortura, ammassati in campo di concentramento per mesi, soggetti a rastrellamenti, costretti a nascondersi e fuggire ancora, sempre”.
“Tutto ciò ora. Intorno a noi. Nelle strade della città in cui viviamo. Sui treni e sugli autobus che utilizziamo. Accanto a noi. Sotto i nostri occhi. Non possiamo dire di non vedere”.
Il flash mob si è concluso con un’assemblea pubblica nella sede del Circolo Arci Camalli.
IL FLASH MOB – VIDEO
I VOLANTINI