Ancora un successo per il nono memoriale di pallonetto o “balètta” dedicato al grande Bruno “Pelleossa” in quel di Sant’Agata di Oneglia, tra il 25 ed il 26 giugno 2015.
In uno dei templi del gioco della palla elastica, si è svolto un appuntamento fisso che apre ufficialmente l’estate sportiva imperiese. E consueta cornice di pubblico attento, organizzazione puntuale guidata da Luca Mela con molti sostenitori e tutto un paese. Si può ragionevolmente credere che si tratti di una manifestazione che meriti ormai l’attenzione degli enti pubblici, sia come dimensione turistica che come realtà identitaria da preservare.
Bel momento, anche per la partecipazione degli atleti: si arriva a 15 squadre, due in meno rispetto all’anno precedente, ma pur sempre un bel numero. Roberto Bernardi ei i suoi, poi, non saranno della partita e c’è vicinanza al prode battitore locale. Si gioca senza interruzione, da sabato alle 14. Quattro gironi già formati. Uno alla domenica, a partire dalle 9.00. Il caldo è già pesante. E il caruggio è una canea infernale. Va detto che si presentano all’avvio tanti giocatori professionali di pallapugno e i risultati si vedono.
Altri sopperiscono con l’esperienza e l’elasticità data dal lavoro agricolo. Dall’inferno eliminatorio emergono le terne guidate da Mattia Semeria e Paolo Chiapello, tutti del girone B, come anche l’eliminato eccellente Roberto Acquarone. Inattesa anche l’uscita di scienza di Paolo Dulbecco e soci, solitamente ginnici nella corta misura. Nella parte bassa del tabellone emerge la terna di altissimo tasso tecnico con Bonavia e Re, che è costretta al girone della domenica dove c’è anche un profeta della battuta eccellente come Ranoisio e i padroni di casa di Sant’Agata. Altra eliminazione eccellente è quella di Martini. Il tecnico giocatore pontedassino deve forzatamente recuperare.
Nei quarti di finale si segnala il match al cardiopalma tra Ranoisio, Claudio Somà e Luca Arrigo da una parte e i “ragazzini terribili” dell’alta valle Impero, vale a dire Giorgio Merano, Pietro Tambone e Riccardo Gandolfo. 5-4 per i più esperti, sudori freddi e non è poco di questi tempi. Però un riconoscimento unanime al trio giovanile, tra l’altro seguito da un profetico Claudio Merlo, con riconoscimento finale degli organizzatori.
Si va alle semifinali ed alla finale. Si attende spettacolo, ma i copioni sembrano gli stessi. Non è questione di superiorità tecnica, solamente, è anche fatto di mentalità e di incapacità di reagire. Il 5 a 1 di Ranoisio a Bonavia o quello di Chiapello su Semeria sono figli di una relativa fragilità psicologica che un tempo non si aveva.
I livelli di cui si parla sono molto elevati: Abbiamo detto di Ranoisio, ma Bonavia gioca con Alessandro Re e Franco Calmarini. Due sono giocatori di livello di prima divisione. Per contro, Mattia Semeria ha dalla sua Daniele Bracco, protagonista anche lui nella pallapugno di alto livello, nonché Claudio Merlo, che a Sant’Agata sembra un polpo.
Sarà l’aria di mare, ma se ti premiano come miglior terzino un motivo ci sarà. Chiapello, sulla carta, sarebbe il meno allenato: ha dalla sua una elasticità fisica non da poco e due marpioni come teleguida: con Marco Sasso, enfant du pays, alle spalle e Silvano Anfossi caustico in prima linea, è l’esperienza a fare il punto.
E quindi sarà finale tra Chiapello e Ranoisio. Finale in qualche modo attesa, dopo una partita da terzo e quarto posto che ha però fornito un degno spettacolo. La finale potrebbe sembrare un immediato monologo di Chiapello e soci. Si vede che il fromboliere pontedassino è in vena e batte molto bene i primi due giochi. Sasso e Anfossi lo tengono a bada. Un solo fallo. Ranoisio e soci sembrano sornioni, non entrano in partita. La svolta del match è forse al terzo gioco. Il battitore di Dolcedo ritrova la sua imprendibile battuta a toccare l’angolo del palazzo signorile che chiude la piazza. Sasso, sui limiti della ribattuta, schiuma e crista. Si sa, Ranoisio stenta sempre a partire, ma quando parte è come lo squalo del Pacifico. Sarà per Chiapello a chiudere da par suo il gioco per il 3 a 0 andandosi a prendere a metà campo un pallonetto giocato basso da Claudio Somà: intelligente, a suo modo, ma rapinoso il Paolo della valle. Finita qui ? Mnaco per sogno.
I giochi vanno sempre sul 40 pari e Ranoisio si va a prendere due cacce sui piedi di Chiapello e soci. Sasso e Anfossi assumono coloriti tendenti al viola. Chiapello è serafico. E Ranoisio e soci iniziano a crederci: due giochi di fila. Partita rotta. Neanche per sogno. Chiapello e company mettono il punto decisivo: partita non bellissima, molto psicologica, vince l’estro e la garra, la combattività, come direbbero gli argentini.
Arriva allora il momento delle premiazioni, anfitrione Luca Mela. Sempre un bel passaggio, con quel minuto di silenzio in memoria di chi guarda il pallonetto dal cielo. Perché, si dice, in cielo si giochi alla balètta.
Tanti gli sponsor anche quest’anno a sostenere gli organizzatori siglati STC Sant’Agata. Sponsor della manifestazione sono stati il Frantoio di Sant’Agata di Oneglia e la Mediterranea di Imperia, prestigioso marchio della Fratelli Carli, pure sostenitori con la propria ragione sociale, il Comune di Imperia, Fulvio Balestra, Banca d’Alba, Camera di Commercio delle Riviere, Provincia di Imperia, Consorzio per la Tutela dell’Olio Extravergine di Oliva DOP Riviera Ligure,Alessandro Piana, Filippo Guasco, Frantoio Ramoino Franco, Confindustria Imperia, Frantoio Venturino, Frantoio Merano, Distributore di carburante “Paolo ed Enza Dulbecco”, Banca Passadore, Mac Donald’s di San Remo e Ventimiglia, Grafiche Amadeo, Santo Mela di Organoazoto, Amissima Assicurazioni di Piero Saglietto SAS, Nuova Alpica, Poggio dei Gorleri, Vezza spa, Bike Infinity, Le 2 mele, Centro Sport di Acquarone, Lorenza Bonavera, Ditta Bogliano srl, Armeria Sasso e Tegon, Videoservice, Luca Lepri (tra l’altro autorevole ed apprezzato arbitro) e Gaggino Piante.
E dunque premi di altissimo livello, con il bel trofeo donato da Antonio Mela con l’effigie del prestigioso marchio del Frantoio di Sant’Agata di Oneglia. Tra i premi particolari, da ricordare quelli a Giorgio Merano ed a Claudio Merlo quali migliori terzini, a Giovanni Ranoisio quel miglior battitore ed a Paolo Chiapello come migliore giocatore. Claudio Balestra e Mauro Sasso vengono riconosciuti tra gli applausi come i giocatori meno giovani. E non mancano i ricordi per i cuochi Gianni, Augusto, Rosa, Giovanni e Sergio e per le collaboratrici Erika, Alessandra, Giada e Franca, oltre ai vari commissari di campo e ad un commosso ricordo familiare del grande Bruno Pelleossa.
Rimane sempre il dubbio dibattuto in tribuna: meglio i giocatori attuali o quelli legati a quell’epoca degli anni Settanta ed Ottanta, in cui la selezione era ferocissima ? Non facile risposta, intanto si lavora già, dopo l’ottima cena, alla prossima edizione della “Festa da Baletta”.
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