23 Dicembre 2024 19:06

23 Dicembre 2024 19:06

SAN BARTOLOMEO AL MARE. IL SINDACO URSO SI TRASFORMA IN “INDIANA JONES” E FIRMA UN PROTOCOLLO PER RIPORTARE ALLA LUCE REPERTI DELL’ETÀ DEL BRONZO / LE IMMAGINI

In breve: Una squadra di 15 Archeologici, il mese di agosto, saranno ospiti del Comune di San Bartolomeo al Mare, vitto e alloggio compresi, per studiare il tipo di intervento da effettuare e realizzare i primi interventi di scavo.

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Il giorno in cui a Imperia vengono ricoperte le mura Sabaude ritrovate sulla spianata Borgo Peri, a San Bartolomeo al Mare il sindaco Valerio Urso annuncia di essere intenzionato a scavare per realizzare un sito archeologico che potrà richiamare l’attenzione di migliaia di turisti.

Stiamo parlando della “Mansio” Romana (stazione di posta lungo una strada romana, gestita dal governo centrale e messa a disposizione di dignitari, ufficiali, o di chi viaggiasse per ragioni di stato) ubicata sull’antico nodo di passaggio della via Julia Augusta dove secondo il dott. Gambaro della soprintendenza dei beni archeologici della Liguria si potrebbero trovare reperti sia dell’età del ferro e addirittura dell’età del bronzo.

Se così fosse sarebbe una scoperta straordinaria su cui il primo cittadino ha deciso di investire con un progetto ambizioso. Infatti, nei giorni scorsi, Urso ha siglato un protocollo d’intesa tra il Comune, il Ministero dei Beni Culturali, la Soprintendenza dei Beni archeologici e la Facoltà dei beni Archeologici dell’Università di Genova al fine di ricercare gli antichi reperti.

Una squadra di 15 Archeologici, il mese di agosto, saranno ospiti del Comune di San Bartolomeo al Mare, vitto e alloggio compresi, per studiare il tipo di intervento da effettuare e realizzare i primi interventi di scavo. 

“Sotto la pavimentazione e parte del giardino della scuola elementare – ha detto a ImperiaPost il sindaco Valerio Urso – passa un bellissimo tratto della via Julia Agusta e secondo gli archeologici potrebbe esserci una villa dell’epoca romana.

Il nostro obiettivo è quello di riportare alla luce questi importantissimi reperti che potrebbero anche essere anche dell’età del bronzo intervenendo anche sulla pavimentazione della scuola sostituendola con dei pannelli di plexiglass calpestabili così da rendere visibili anche agli studenti questo pezzo di storia.

È un progetto ambizioso che dovrebbe durare 3 anni e per quanto riguarda i finanziamenti stiamo per chiedere un finanziamento al Ministero dei Beni Culturali. Nel frattempo, già da questa estate sarà previsto un percorso, un’escursione per i turisti e residenti, che vorranno vedere il sito e gli archeologi al lavoro”. 

I reperti sono stati rivalutati e portati all’attenzione del pubblico dopo l’invasione digitale organizzata dal Comune in seno al format Invasionidigitali, col supporto di Wepesto, durante l’invasione del 30 aprile 2016, riguardante il Santuario della Rovere e la “Mansio” Romana.

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