Slitta a maggio il processo che vede sul banco degli imputati l’ex direttore generale della Porto di Imperia Spa Carlo Conti con l’accusa di truffa, truffa aggravata e abuso d’ufficio. L’udienza in programma il 17 gennaio scorso è stata rinviata a maggio. Motivo? Si attendono ancora le motivazioni della Cassazione, Sezioni Unite, in merito al respingimento, per inammissibilità, del ricorso presentato dal PM Maria Antonia di Lazzaro contro il diniego della richiesta di sequestro preventivo dei beni dell’imprenditore romano Francesco Bellavista Caltagirone, a processo a Torino per truffa aggravata ai danni dello Stato nell’ambito della realizzazione del porto turistico di Imperia. All’interno delle motivazioni, infatti, dovrebbe essere presenti delucidazioni in merito alla natura giuridica della Porto di Imperia Spa. Società pubblica o privata? Un verdetto fondamentale nell’economia dell’intero processo a carico di Carlo Conti. Se la Porto di Imperia Spa fosse dichiarata pubblica, infatti, la posizione dell’ex direttore generale della Porto di Imperia Spa si alleggerirebbe molto.
Nel dettaglio, Conti è accusato di truffa aggravata per aver dato in concessione ad alcuni soggetti privati aree riservate alla cantieristica sul porto turistico di Imperia senza aver chiesto il pagamento di un canone e di truffa per aver fatto installare abusivamente in Calata Cuneo, sul porto di Oneglia, colonnine erogatrici di elettricità, affidando poi la banchina a quattro società che la dovevano gestire incassando gli affitti dai proprietari degli yacht.
Conti è accusato inoltre di abuso d’ufficio per aver affidato in gestione alla ditta Getoil del distributore di carburante dello scalo senza una regolare gara d’appalto.