22 Dicembre 2024 12:00

22 Dicembre 2024 12:00

NUOVA INCHIESTA SULL’EDILIZIA A DIANO MARINA: sotto sequestro una villetta “abusiva” su Capo Berta, già una decina gli indagati tra cui alcuni illustri professionisti dianesi

La villetta posta sotto sequestro in zona Capo Berta
La villetta posta sotto sequestro in zona Capo Berta

Sequestrata villetta “abusiva” sulla collina dianese. Le attività della polizia edilizia del Comune di Diano Marina in concerto con il Corpo Forestale dello Stato stanno dando i primi risultati. Come anticipato da ImperiaPost (clicca QUI) nella giornata di ieri, è stata posta sotto sequestro preventivo una villetta in via La Pace (in zona Capo Berta) per violazioni alle autorizzazioni ambientali. Il sequestro è stato richiesto dal sostituto Procuratore Maria Antonia Di Lazzaro, titolare dell’inchiesta che ha portato già nella prima fase alla notifica di circa una decina di avvisi di garanzia tra progettisti e geometri, anche illustri, che operano nel dianese oltre ai proprietari che sono principalmente lombardi.

Il lavoro degli investigatori si è concentrato sulla verifica di circa una trentina villette, edificate nel periodo dal 2005 in poi, che sarebbero state costruite difformemente dal progetto originale. Il modus operandi sarebbe ormai consolidato: trasformare i garage o i magazzini agricoli in cucine, saloni o camere da letto. La zona in questione risulta sotto vincolo ambientale e alcune di queste abitazioni sarebbero state costruite non rispettando i volumi indicati o incrementando i vani abitabili.

Nulla a che veder con l’inchiesta relativa alla “presunta” lottizzazione abusiva di Dolcedo: in questo caso i proprietari e i progettisti sarebbero al corrente delle eventuali modifiche apportate al progetto originario.
Secondo un primo riscontro una buona parte delle villette controllate presenterebbe delle difformità rispetto al progetto approvato in commissione edilizia.

La villetta sequestrata ieri, probabilmente, è solo la prima ad essere raggiunta dal provvedimento di sequestro preventivo, non è escluso appunto che nei prossimi giorni il G.I.P. (Giudice per le Indagini Preliminari) disponga altri sequestri. Il prossimo passo: l’ordinanza di messa in pristino dei luoghi con la possibilità di demolire, almeno in parte le opere ritenute abusive o difformi. Si preannuncia un settembre di fuoco pieno di ricorsi e di colpi di scena.

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