Una lettera di fuoco, quella inviata da uno studente imperiese sulle precarie condizioni di vivibilità all’interno della biblioteca civica Lagorio di Imperia.
“5 luglio 2016, 26 gradi. Tutti stanno andando al mare, ma tu no. Tu sei diretto alla biblioteca civica di Imperia L. Lagorio e già la tua giornata non è delle migliori. Arrivi al piano terra e vai verso l’ascensore; a quel punto senti il fresco dell’aria condizionata e pensi ‘beh almeno starò al fresco’.
Sali al secondo piano, posi la tua roba e vai nell’aula studio. Qui la sorpresa: finestre spalancate e aria condizionata spenta, il chè significa che oltre a non andare al mare perchè devi studiare, passerai la giornata con il sudore sulla fronte.
Preso dal caldo decidi di andare a chiedere se possono accendere i condizionatori e confidi in una risposta positiva, dato che gli addetti all’entrata godono di un condizionatore portatile che spara aria fresca direttamente sopra di loro.
Qui arriva la seconda sorpresa, la risposta non è positiva, ma: ‘non possiamo fare nulla, deve scrivere al Comune e al Sindaco‘. In pratica per essere autorizzati a spingere un bottone bisogna chiedere al Sindaco in persona. Già questo è assurdo, ma in più perchè l’aria condizionata al piano terra (in cui non c’è mai anima viva) è accesa?! Assurdità imperiesi e di questa ‘nuova biblioteca civica’. Così nuova che mezz’ora di internet costa 1€ (hanno una tariffa a consumo con connessione 56k del 2000?!) e se hai bisogno di stampare ogni singolo foglio costa 20 centesimi (al posto delle stampanti, per giustificare un prezzo simile, ci saranno degli scriba!).
E nella ‘nuova biblioteca civica’ naturalmente avere una connessione wi-fi è utopia! Non parliamo degli orari: a novembre in cui non c’è anima viva è aperta tutti i giorni, 12 ore al giorno. D’estate, in piena sessione di esami universitari chiude alle 18 e due giorni a settimana alle 14. Grazie Imperia per i servizi che ci regali!”