“Il Sindaco ha annunciato che il Comune ha posticipato al 30 giugno 2017 il termine dell’attuale contratto di affitto del “ramo di azienda” della Porto Imperia Spa in procedura di fallimento. Questa decisione è saggia per molti aspetti, primo tra tutti la necessità di maggior tempo per valutare le modalità di approvvigionamento risorse finanziarie per l’eventuale acquisizione. In secondo luogo, per attendere gli esiti della Cassazione sui ricorsi contro il fallimento pronunciato dal Tribunale di Imperia e – inoltre – la decisione del Consiglio di Stato sulla richiesta di annullamento della concessione demaniale disposta dal Comune.
Invece, preoccupano i vuoti lasciati nelle dichiarazioni del Sindaco, che si limitano a scodellare numeri preoccupanti riportati dagli organi di stampa nella accezione poco rassicurante del “bicchiere mezzo pieno”. Nessuna azienda potrebbero rallegrarsi dall’utilizzo del solo 50% delle proprie strutture operative. Né il personale può sentirsi tranquillo in tali condizioni: come si può sostenere il costo di 32 dipendenti se il Porto funziona al 50% di utilizzo?”. A scriverlo sono i Consiglieri di Imperia Cambia, D’Agostino, Re e Riccò, con una nota stampa.
Il Porto turistico – affidato da oltre 2 anni alla GoImperia – è tuttora in condizioni preoccupanti anche per le prospettive del tutto prive delle necessarie attività di ricerca e pianificazione.
Infatti se i tempi della Cassazione e del Consiglio di Stato richiedono ancora tempo, non si comprende il silenzio di chi deve guidare lo sviluppo della portualità imperiese, sulla quale siamo al buio completo.
A tuttoggi l’amministrazione non ha fornito elementi per capire come intenda guidare l’attuale transizione: è da respingere la serenità di facciata con cui il sindaco presenta i dati del 50% inutilizzato. E’ una situazione insoddisfacente che non possiamo prendere per buona!
E’ già un fatto positivo conoscere che – oltre ai 338 posti storicamente riferiti alla Stella Maris eImperia Mare – ci sono 293 posti occupati da privati.Rispetto ai 1300 posti barca totali, tolti i 338 posti storici, abbiamo 293 posti assegnati su 962 posti aggiuntivi costruiti: quasi il 70% dei posti aggiuntivi costruiti da Caltagirone sono ancora lì che aspettano clienti!! Al netto dei circa 100 posti oggi inagibili questo 70% scende al 66%, che non sposta le nostre preoccupazioni.
Purtroppo oltre 100 dei privati sono in un contenzioso con GoImperia. Non crediamo che le ritorsioni siano la soluzione commercialmente conveniente. La minaccia riportata dal Sindaco denota una cultura amministrativa: loro non pagano e noi li colpiamo con spostamenti in zone inagibili.
Il nostro gruppo si era proposto per una mediazione, ma l’amministrazione ha preferito proseguire sulla strada del contenzioso e del muro contro muro senza voler approfondire la nostra mediazione. Qui occorre non ripetere gli errori sul Parrasio.
Forse conveniva e conviene cambiare registro, valutando che le referenze sul nostro Porto turistico sono fornite dai clienti e non dai politici, né dai contabili. Se il Porto è vuoto al 50% lo è anche in quanto le referenze non sono buone. Né serve giocare con ottimistiche attese sulle Vele d’Epoca che sono esse stesse penalizzate da questa limitata gestione.
Altre ragioni del 50% vuoto vanno indagate. Ad esempio verificando quanto non è stato fatto da GoImperia per promuovere il Porto. Cosa ben diversa dal rivedere le tariffe. Se chi ha la delega ai porti non fornisce allo staff di GoImperia la giusta guida e pressione per produrre idee di marketing adeguate, il prossimo anno non si venga a magnificare che il vuoto sarà sceso dal 50 al 40%.
I Consiglieri di Imperia Cambia ed alcuni loro sostenitori hanno presentato una interrogazione gia’ dal 19 maggio, cui sarà data risposta nel prossimo Consiglio, su cui faremo conoscere le nostre valutazioni. La nostra interrogazione tratta con maggiore dettaglio anche diverse questioni sollevate da tempo da APPI, che pure rinviamo all’esito dell’interrogazione.
Noi chiediamo invece di conoscere come l’amministrazione intenda lavorare tramite GoImperia prorogata al 30 giugno 2017, quando saranno trascorsi 3 anni preziosi per prendere in mano la situazione. Speriamo di avere, per quella data, una situazione assai più incoraggiante del “mezzo pieno” oggi annunciato: per noi appare un “mezzo vuoto”, su cui si può lavorare più costruttivamente nei modi e nelle direzioni sopra indicati”.