Il sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori e l’assessore alla Protezione Civile Francesco Bregolin, stamane, hanno presentato un bilancio post- alluvione.
“A seguito della comunicazione stato di allerta – ha detto l’assessore alla protezione civile Francesco Bregolin – è stato convocato un tavolo di organizzazione al quale hanno partecipato: La Prefettura, i sindaci, i Carabinieri, la Protezione Civile e la Guardia Costiera. Abbiamo attivato una “macchina” composta da una cinquantina di volontari sul territorio. Le problematiche più rilevanti: abbiamo chiuso i guadi a rischio, in particolare quello dal ponte della ferrovia. Abbiamo verificato su c’erano altre problematiche ma grazie alla pulizia dei torrenti fatta in precedenza non abbiamo riscontrato problemi più gravi. Sia i Vigili del Fuoco, la Polizia Municipale e il sottoscritto hanno lavorato senza sosta nelle giornate e nottate di allerta meteo.
Abbiamo gestito la frana di Pairola, – continua Bregolin – siamo intervenuti nella giornata di sabato una in strada Bervi e in via San Felice a Diano Serrata. Abbiamo deciso con un ordinanza di chiudere la strada privata. La notte di giovedì sono intervenuti gli operai del comune da via Divina Provvidenza è sceso giù di tutto, abbiamo liberato la strada. Ci sono stati alcuni allagamenti di alcuni garage e attività commerciali. Siamo intervenuti su Capo Berta, io con un volontario della protezione civile, siamo intervenuti sul territorio di Imperia tagliando alberi. Siamo intervenuti su Diano san Pietro e diano Arentino. La squadra era sul pezzo, vorrei fare un plauso ai volontari che sono stati straordinari. Ringrazio anche il comandante Bozzano, gli operai e il commissario capo Mistretta. C’è stato un black out idrico a Sant’Anna al quale abbiamo sopperito con una cisterna. Il problema era legato a una rottura nel letto del torrente Mortula e via Agnese”.
“Abbiamo un elenco dei danni – interviene Chiappori – che presenteremo alla Regione. Non sono partite le case per fortuna ma abbiamo una serie di muri rotti e altre criticità che abbiamo verificato. Non ci sto più al fatto che nessuno mi dia la possibilità di rimuovere il materiale del torrente. Ho pulito il San Pietro, se non avessi spianato il metro di materiale, viale Kennedy sarebbe stata allagata perché l’Evigno sarebbe esondato. Non abbiamo avuto danni che ci sono stati in altre parti. Rimane il problema dell’incompiuta ma dovremo riuscire ad intervenire grazie al ribasso d’asta”.