Sono arrivate condanne pesantissime per i componenti della banda armata che mise a segno quattordici rapine tra la Brianza, l’hinterland milanese, il Comasco, la Liguria e la Svizzera. Nell’imperiese la banda, capeggiata da Giovanni Misso, rapinò l’ufficio Postale di Viale Matteotti. Travestiti da postini e armati, i malviventi misero a segno un colpo da svariate decine di migliaia di euro il 2 maggio del 2014.
Il capo della banda, Misso, è stato condannato a 20 anni di carcere. Stessa pena, 20 anni, Maurizio Gigliotti, mentre Claudio Masiero è stato condannato a 8 anni di carcere, tutti con la formula del rito abbreviato.
I tre, tutti lombardi erano considerati l’organizzatore e gli autori materiali della rapina. Per quanto concerne,invece, gli imperiesi coinvolti, Roberto Verdulli, 49 anni, di Diano San Pietro, è stato condannato a 3 anni e 2 mesi di carcere. Secondo l’accusa fornì il suo appartamento come base per i rapinatori.
Nell’ambito dell’inchiesta finì in manette anche un altro imperiese, Giuseppe Ferro, 54 anni, di Diano Castello. E’ notizia di pochi giorni fa che il 54enne dianese, condannato in primo grado a 11 anni carcere, ha visto ridursi la pena a 8 anni di carcere in sede di Corte d’Appello a Milano.
Il suo legale, l’avvocato Mauro Casu del foro di Genova, è riuscito a dimostrare che Ferro non faceva parte della banda, ma aveva “solo” partecipato, nelle vesti di basista, alla rapina a Diano Marina. Decaduta l’imputazione di associazione a delinquere e rimasta quella di rapina in concorso, la pena è stato sensibilmente ridotta.